
Nuova tegola sui frontalieri
Como, 21 dicembre 2015 - Non sono solo i frontalieri a temere la nuova "Tassa di collegamento" che rischia di costare loro 3 franchi e mezzo al giorno (poco meno di 3 euro e cinquanta centesimi), adesso contro la nuova gabella che andrà a gravare sui posti auto di aziende e centri commerciali si è mobilitato anche un comitato composto da svizzeri che lamentano l'aumento occulto delle imposte. "La nuova tassa - si lamentano - colpirà lavoratori e consumatori e aggraverà il bilancio familiare anche di 1.000 franchi l'anno".
Pensata dal Gran Consiglio a trazione Lega dei Ticinesi per indurre i frontalieri a raggiungere il posto di lavoro ricorrendo al car-pooling o più semplicemente utilizzando i mezzi pubblici, la "Tassa di collegamento" verrà applicata ad aziende e centri commerciali che poi, come fossero sostituti d'imposta, potranno rifarsi sui loro dipendenti o i clienti. "Il rischio è che gli ipermercati aumentino il costo dei loro prodotti per rifarsi - conclude il comitato che intende promuovere un referendum su tema - così i consumatori anzichè continuare a fare la spesa in Canton Ticino finiranno per andare in Italia, con il risultato che l'introito di questa nuova tassa lo pagheranno due volte gli imprenditori".