Sprangate per un bimbo sfuggito dalle braccia

Sprangate per un bimbo sfuggito dalle braccia

Sprangate per un bimbo sfuggito dalle braccia

In famiglia nasce un nuovo pargolo, parenti, amici e conoscenti, come sempre accade in questi casi, fanno a gara a fare sorrisi, vocine e coccole di benvenuto all’ultimo arrivato. Solo che durante uno dei convenevoli, con uno dei vicini di casa che solleva in aria il bebè con fare festante, il piccolo sfugge di mano e vola per terra, rischiando di rompersi l’osso del collo. Il neonato per fortuna non riporta conseguenze serie. Ma l’episodio ha come corollario una mega rissa a colpi di spranga con otto persone coinvolte, tra cui due sedicenni. È quanto accadde Borgo San Giacomo la sera del 9 settembre 2021.

Ora la vicenda è approdata davanti ai giudici. I due ragazzini sono a giudizio davanti al tribunale dei minorenni. Gli adulti, invece - il 23enne che ha fece scivolare il bimbo e suo padre - stanno affrontando il dibattimento davanti al giudice Luca Tringali. La vicenda, si diceva, si era verificata appunto quasi due anni fa per le vie del paese della Bassa, dove i due nuclei famigliari, entrambi di origine romena, vicini di casa e amici tra loro, risiedono. A scatenare la faida fu l’incidente capitato al bambino, precipitato dalle braccia di un ragazzo di 23 anni, una miccia che fece divampare una lite violenta finita a botte e sprangate. Inizialmente i carabinieri identificarono otto persone coinvolte nella zuffa. Nelle settimane seguenti tuttavia le indagini cristallizzarono uno scenario diverso. Stando alla ricostruzione accusatoria ad aggredire il genitore del bebè, uno zio e altri due familiari fu il 23enne che provocò il guaio, supportato dal papà. A far comparire una spranga di ferro sulla scena sarebbero stati i due imputati, che ora rispondono di lesioni aggravate, mentre gli altri connazionali partecipano al processo come parti offese. Una tesi ribadita ieri in aula proprio dalle presunte vittime. Si prosegue il 13 dicembre. Beatrice Raspa