Soffocato dal cassonetto. La morte di Karim, 10 anni non cambierà le regole

La Procura di Bergamo aveva chiesto il sequestro di tutti i modelli sul territorio nazionale. Sul tema sicurezza è arrivata la risposta del Ministero delle imprese che chiude il caso.

L’inchiesta si avvia all’archiviazione. Ma in questi anni il pm Emanuele Marchisio ha condotto una "battaglia" per il sequestro dei cassonetti non custoditi per la raccolta di indumenti. Contengono abiti usati dismessi, con un modesto valore economico e destinati proprio a quelle persone bisognose che a volte cercano di introdursi. L’ Inchiesta mirava a regolamentare su tutto il territorio la presenza di cassonetti ritenuti sicuri. E per evitare altre morti come quella del piccolo Karim Bamba, 10 anni, originario della Costa d’Avorio: si infilò nel cassonetto per cercare qualcosa, ma il portellone anti intrusione si chiuse soffocandolo. Una fine atroce, morte per asfissia meccanica, il risultato dell’autopsia. Era la sera del 19 maggio 2020, in via Monte Grappa, a Boltiere.

Proprio da questa morte assurda aveva preso le mosse l’inchiesta della procura. Unica indagata nel fascicolo per omicidio colposo la legale rappresentante della cooperativa di Pagazzano proprietaria di quel cassonetto. La sua posizione procede verso l’archiviazione. Il pm non si è fermato. Ha scritto a due ministeri e alla Regione Lombardia. Silenzio. A novembre il sostituto ha interpellato il ministero delle Imprese e del made in Italy in merito alla non conformità dei requisiti di sicurezza di alcuni modelli raccoglitori di indumenti collocati in aree pubbliche o aperte al pubblico. La risposta è arrivata nei giorni scorsi. Limitatamente al tema di sicurezza generale dei prodotti, l’eventuale aderenza alla normativa tecnica scelta da fabbricante nella fase di progettazione e produzione del bene, non può essere valutata in base all’uso scorretto del prodotto.

Esistono infatti prodotti che secondo l’uso ragionevole risultano esenti da rischi elevati o comunque presentano rischi minimi, ma che utilizzati in particolari contesti diversi e/o da soggetti vulnerabili possono presentare criticità in ordine alla sicurezza dell’utente coinvolto. Quello che ha schiacciato e soffocato Karim Bamba è un cassonetto "modello 1": tra i più datati in circolazione, se non il più datato e il più diffuso sul territorio nazionale.

La procura ne aveva chiesto, senza successo, al giudice il sequestro preventivo su tutto il territorio nazionale dei cassonetti per la raccolta di abiti usati. Ora la risposta del ministero delle Imprese che fa il punto e allo stesso tempo mette la parola fine.

Francesco Donadoni