
Mentre la Regata Storica ha incantato Venezia, evento simbolo della città lagunare che ha attirato migliaia di persone sul...
Mentre la Regata Storica ha incantato Venezia, evento simbolo della città lagunare che ha attirato migliaia di persone sul Canal Grande, tra i protagonisti sono comparse quattro Lucie, le barche tradizionali del Lago di Como, a voga in piedi, accompagnate da vogatori in costume storico. Una presenza che testimonia i legami antichi tra Lecco e Venezia, risalenti al Cinquecento, quando i fabbri di Premana forgiavano i celebri ferri di prua delle gondole.
Ad aprire la manifestazione, è stato lo storico corteo che rievoca l’accoglienza riservata a Caterina Cornaro, con oltre 130 imbarcazioni, figuranti in costume e la "Serenissima", seguiti da un corteo sportivo con 60 imbarcazioni delle associazioni remiere locali e circa 400 vogatori.
"La presenza lombarda a eventi come questi – dice Nadir Pellegrini, Presidente dell’Associazione Barche in Legno di Lecco - rappresenta una straordinaria forma di promozione del nostro territorio e del patrimonio culturale, materiale ed immateriale, che custodiamo con ammirazione e valorizziamo nel mondo, arrivando ad immaginare nuove forme di turismo lento, anche sul nostro territorio, legate alla storia e alla cultura lagheé. Siamo orgogliosi di aver rappresentato ancora una volta la nostra tradizione in un contesto così prestigioso. Le nostre Lucie hanno conquistato il Canal Grande con la loro eleganza e con la forza del legame tra il lago e la laguna".
La prossima tappa sarà il Festival della Loira a Orléans, dal 24 al 28 settembre. Una missione imponente con 60 persone, tre stand tematici e le nostre barche, per portare in Francia il saper fare artigiano, i sapori del lago – dal “misultin“ alla polenta – e la cultura legata a Manzoni e ai Promessi Sposi. L’obiettivo è far conoscere Lecco come terra di turismo lento, autentico e sostenibile.
La delegazione ha portato in dono un manufatto simbolico: il rostro dei ferri di prua delle gondole, accostato a un paio di forbici, segno del presente di Premana. Infine la presenza di 15 cantori premanesi, con i loro canti che hanno dato autenticità e calore al corteo.
Pa.Pi.