
Pusiano, Lucinda Williams in concerto al Buscadero Day
Pusiano (Como), 20 luglio - Ha aperto col blues, è passata al folk e ha virato sul country, con in mezzo un mini-set acustico dai toni intimi che ha regalato una versione intensissima di «The Ghosts of Highway 20». Poi ha puntato decisa sul rock, su un southern rock dalle solide radici nel blues elettrico che a tratti ha sfiorato i territori dell'hard-rock e ha fatto sentire pure odori di psichedelia in stile seventies, di quella ipnotica e «blueseggiante» che ricorda certi Doors. Ha quindi infilato una versione acida e trascinante di «Come on», ha indossato una cadenza quasi sciamanica per pezzi come «Dust» e ha continuato a spingere sull'acceleratore del rock a tinte sudiste, coinvolgendo pian piano tutti i 1.000 spettatori che si sono assiepati nel Parco Comunale in riva al lago per officiare il rito del primo concerto in assoluto in Italia di una delle più grandi cantautrici americane di ogni tempo.
Ha lasciato sicuramente il segno Lucinda Williams nello spettacolo con cui martedì sera ha aperto l'edizione 2016 del «Buscadero Day», l'importante festival che da alcuni anni porta nel comasco i maggiori nomi del rock e della musica d'autore da tutto il mondo. Sofferta, dolente, ma all'occorrenza anche grintosa, Lucinda non ha tradito le aspettative dei tanti appassionati di rock arrivati da varie parti d'Italia per vedere e soprattutto sentire lei, che mai prima d'ora aveva suonato nel nostro Paese.
Finora chi aveva voluto farsi travolgere dalle sue storie malinconiche di solitudini aveva dovuto sobbarcarsi trasferte in Europa: ora il «Buscadero Day» ha regalato un evento che per Pusiano e per gli amanti della musica resterà negli annali.
Sostenuta da un'ottima band, con una sezione ritmica trascinante e precisa - citazione d'obbligo per il batterista «Butch» Norton - e col chitarrista Stuart Mathis a sprazzi decisamente tagliente, la cantautrice americana ha messo in campo la sua voce roca, il suo carisma e la sua carica emozionale anche in pezzi come «Foolishness», in cui ha «mandato a stendere» il candidato repubblicano alla presidenza degli Stati Uniti, Donald Trump, e nei due sorprendenti bis con cui ha chiuso il concerto: «Should I Stay or Should I Go» dei Clash e «Rockin' in the Free World» di Neil Young.
A scaldare gli animi, in apertura di serata, ci aveva pensato un altro cantautore internazionale molto apprezzato dai fan del rock e della musica d'autore, ovvero il cantante e chitarrista James Maddock: origini inglesi, di fatto ormai newyorkese, con una voce roca che richiama alla mente quella del primo Rod Stewart, accompagnato dalla sua sola chitarra acustica Maddock ha fatto gustare una manciata di perle del suo repertorio, dando la giusta carica al pubblico e proponendo anche un assaggio del suo nuovissimo disco pubblicato dalla storica etichetta brianzola Appaloosa Records, «Jimmy/Immy - Live in Italia», un album dal vivo registrato nel nostro Paese insieme a David Immerglück, chitarrista dei leggendari «Counting Crows», e ad Alex Valle, polistrumentista di Francesco De Gregori.
Ora il «Buscadero Day» continuerà sabato e domenica con due giornate fitte di musica, con circa 60 tra artisti e band - in arrivo da Stati Uniti, Svezia, Olanda, Gran Bretagna e naturalmente dall'Italia - che si esibiranno nel Parco Comunale di Pusiano, e con l'attesissimo concerto di un'altra leggenda del cantautorato americano come Suzanne Vega, che suonerà domenica alle 20 sul palco principale, tutto a ingresso libero.
Il festival è organizzato dal Comune insieme alla Pomodori Music del cantautore e promoter canturino Andrea Parodi, alla rivista Buscadero, alla Appaloosa Records, a Ird-International Records Distribution e ad altri partners.
di FABIO LUONGO