Pioggia di assoluzioni per il caso “Valferro”

Il giudice: "Nessuna prova del traffico di rifiuti"

Pioggia di assoluzioni per il caso “Valferro”

Pioggia di assoluzioni per il caso “Valferro”

BRESCIA

Tutti assolti "perché il fatto non sussiste". Così si era concluso lo scorso novembre il processo per Giancarlo, Stefano e Daniel Sanca, Claudio, Davide e Mauro Andreassi e Rudi Tonni, i setti imputati coinvolti nel procedimento a carico della Valferro di Prevalle, l’azienda di rottami dove secondo l’accusa originaria uscivano illecitamente camion di scorie con il metodo “sandwich”, imbottite cioè di veleni e di polveri al Pcb, e inviate contaminate nelle acciaierie. "Le evidenze raccolte dalle telecamere e le intercettazioni telefoniche danno conto sicuramente di un’attività di miscelazione, ma non veicolano con certezza l’illeceità dell’operazione" ha scritto il giudice, Wilma Pagano nelle motivazioni della sentenza. Nemmeno le intercettazioni hanno saputo dare indicazioni univoche.

"È risultato evidente dall’istruttoria come nella stessa ipotesi accusatoria il traffico illecito mediante attività sistematica e organizzata di miscelazione dei rifiuti e di ferro non attenga alla plastica ma a un materiale polveroso di cui è restata però ignota la natura".