
Costretti al ritiro
Olginate (Lecco), 3 maggio 2018 - Si è conclusa con una corsa collettiva in ospedale la trasferta a Bellaria dei giovanissimi calciatori dell’Olginatese, vittime di una probabile intossicazione alimentare. Su 60 persone, tra giocatori, allenatore, accompagnatori e genitori al seguito che il 25 aprile sono partiti alla volta della Riviera per partecipare al torneo Turin cup, in 30 si sono sentiti male, con nausea, crampi, vomito e dissenteria, tanto da doversi rivolgere ai medici del Pronto soccorso del più vicino ospedale. Dei 15 giocatori 8 sono finiti in ospedale, gli altri che si sono sentiti male sono adulti che li accompagnavano più due bambini piccoli. Dopo un’intera notte ricoverati in osservazione sono stati fortunatamente tutti dimessi.
«Tossinfezione alimentare», recita il referto clinico con la diagnosi. Cosa abbiano mangiato di preciso non si sa, i responsabili dell’albergo dove alloggiavano gli olginatesi sostengono che non dipende dalla cucina della struttura ricettiva e che non sarebbe responsabilità loro. «È stato veramente triste, sia perché molti di noi si sono sentiti male, sia per come si sono comportati gli albergatori», spiega il 34enne Oscar Salvetti, il mister degli Esordienti classe 2006 che hanno partecipato al torneo in terra di Romagna, o almeno ad una parte del torneo.
«Purtroppo siamo riusciti a disputare le partite solo della prima fase, poi siamo stati costretti a dare forfait, perché non eravamo proprio nelle condizioni fisiche di scendere in campo», prosegue l’allenatore. E ancora: «Peccato veramente, avrebbero dovuto essere quattro giorni di calcio e di divertimento che invece si sono trasformati in un incubo». Tra gli avversari iscritti alla Turin cup c’erano anche i giocatori di Juventus, Sampdoria, Genoa, Torino, Alessandria, Pro Sesto e Como. A causa dello spiacevole e doloroso inconveniente, i ragazzi dell’Olginatese si sono dovuti accontentare di assistere alle finali dalla tribuna, senza potersela giocare. Adesso sono tornati tutti a casa, sono fuori pericolo, ma in molti non si sono ancora ristabiliti. La vicenda inoltre potrebbe approdare nelle aule di tribunale, perché diversi genitori intendono chiedere un risarcimento dei danni subiti.