Monguzzi saluta Cantù dopo 19 anni

Il centrale Dario Monguzzi, simbolo della Pool Libertas Cantù, annuncia il suo ritiro dopo 19 anni di fedeltà alla maglia. Un addio emozionante per un giocatore che ha fatto la storia del volley italiano.

Monguzzi saluta Cantù dopo 19 anni

Monguzzi saluta Cantù dopo 19 anni

Si dice spesso che nello sport non esista più l’attaccamento alla maglia, che le bandiere siano scomparse. Ci sono però le eccezioni come Dario Monguzzi. Il centrale, di anno in anno, è diventato capitano e uno dei simboli della formazione di volley di A2 della Pool Libertas Cantù. Per 19 anni, sempre con il tre sulle spalle, inclusa questa stagione, ha vestito la maglia del club lombardo, impegnato con gli ottavi di finale della Del Monte Coppa Italia (domenica gara 2 contro Santa Croce). Caduto sul taraflex l’ultimo pallone di questa stagione, comunque vada, Monguzzi non lo raccoglierà. Lo lascerà lì, perché a volte è giusto lasciare andare le cose e dire basta quando è ora. Seppur a malincuore ha infatti deciso di ritirasi. A luglio spegnerà 40 candeline e nonostante si senta ancora in forma non continuerà più a murare avversari o a far primi tempi. Brianzolo, classe 1984, ha iniziato a schiacciare i primi palloni nelle giovanili dell’Asystel Milano nel 1998 per poi “sposare“ la causa Cantù.

Ha fatto la storia della società, dalla prima storica promozione, dalla Serie B alla Serie A2, fino alle ultime annate con il secondo posto di un anno fa in Regular Season o la prima Del Monte Supercoppa Serie A2. Tutte le storie hanno un inizio e una fine. Il centrale presto conserverà le ginocchiere nel cassetto, saluterà lo spogliatoio e il palazzetto che l’hanno accompagnato per quasi 20 anni. "Ho sempre immaginato lontano questo momento – ha scritto in una lettera ai tifosi - sapendo in cuor mio che comunque prima o poi sarebbe arrivato, anche se la vera domanda a cui non sapevo dare risposta era come sarebbe stato e come mi sarei sentito in quel momento. Per quanto fisicamente mi senta abbastanza bene, non è più possibile continuare a rimandare questa decisione consumando la frase “gioco ancora un anno e poi basta“".

"Il tempo e le priorità cambiano per tutti ad un certo punto della vita (ha un figlio piccolo, Pietro, ndr). Avevo 21 anni quando ho varcato per la prima volta la porta del palazzetto Parini a Cantù. Da quel momento, l’unico mio desiderio è stato quello di arrivare in serie A e diventare un giocatore di categoria. Oggi, a 40 anni, dopo 19 stagioni con addosso questa maglia, posso smettere di giocare a pallavolo felice, consapevole di aver realizzato quello che mi ero prefissato". Oltre i ringraziamenti ai tifosi e alla famiglia ricorda tutte le persone incrociate in questi anni: "Penso a tutti coloro che in qualche modo sono entrati nella mia vita perché compagni di squadra, staff medico, dirigenti, collaboratori e volontari, che hanno contribuito nel mio percorso di crescita. Spero di essere riuscito a trasmettere il mio senso di appartenenza e aver restituito almeno una parte di tutto quello che ho ricevuto". Il presidente Molteni parla di " una bellissima storia di un atleta, un uomo che ora lascia in tutti noi un grandissimo vuoto, e sapere che domenica sarà tra le sue ultime partite con la nostra maglia ci rattrista alquanto perché è come perdere un faro di riferimento costante in un mare oggi sempre più mosso".

Giuliana Lorenzo