Il Tribunale di Como
Como – I maltrattamenti, le condotte aggressive e le minacce – utilizzando anche la pistola d’ordinanza – gli erano già costate una condanna a 2 anni e 9 mesi di reclusione nel 2021. Alla quale ora, per un militare della Guardia di finanza di Como di 42 anni, si è aggiunta un’ulteriore condanna a un anno e 4 mesi, in continuazione, per fatti simili. Ma nel frattempo l’uomo è stato congedato ed estromesso dal Corpo.
I fatti per cui era finito la prima volta a processo per maltrattamenti e minacce aggravate dall’uso dell’arma erano iniziati nel 2014, quando i rapporti tra marito e moglie avevano cominciato a diventare difficili, ed erano stati contestati fino al 2017: in particolare il 25 ottobre era dovuta intervenire una pattuglia dei carabinieri, quando l’uomo aveva impugnato in casa la propria pistola durante un violento litigio e aveva minacciato di morte la moglie. Pistola che era stata sequestrata insieme a tredici proiettili, mentre i carabinieri del Radiomobile avevano inoltrato una segnalazione alla Procura, finita sul tavolo del sostituto procuratore Massimo Astori.
La vittima aveva sporto querela, ricostruendo i maltrattamenti pregressi: insulti pesanti, denigrazioni, pugni e calci, sberle, capelli strappati, minacce anche con l’uso di coltelli e, in un caso, il ferimento con il ferro da stiro, appoggiato rovente su un braccio. Accuse che l’imputato ha sempre negato, scegliendo il dibattimento che si era concluso con la condanna. Nel 2022 era arrivato un altro rinvio a giudizio, in questo caso per stalking e per violazione del provvedimento del giudice relativo alla gestione dei figli. Le accuse riguardavano anche la minaccia di ucciderla: "Faccio la fine di Parolisi… Ti attacco al muro e ti ammazzo". E poi insulti e incursioni a casa della donna anche di notte.