REDAZIONE COMO

Metanfetamine nascoste in auto. Patteggia 3 anni

Fabienne Jacqueline Delecour, belga di 46 anni, patteggia tre anni di reclusione per il traffico di 55 chili di metanfetamine attraverso il valico di Brogeda.

Fabienne Jacqueline Delecour, belga di 46 anni, patteggia tre anni di reclusione per il traffico di 55 chili di metanfetamine attraverso il valico di Brogeda.

Fabienne Jacqueline Delecour, belga di 46 anni, patteggia tre anni di reclusione per il traffico di 55 chili di metanfetamine attraverso il valico di Brogeda.

Fabienne Jacqueline Delecour, belga di 46 anni, era stata fermata al valico di Brogeda a fine ottobre, mentre entrava in Italia con 55 chili di metanfetamine nascoste in un doppiofondo dell’auto di cui era alla guida. Droga che l’aveva condotta in carcere al Bassone, su disposizione del sostituto procuratore di Como Giuseppe Rose, con il quale ora ha trovato un accordo di patteggiamento a tre anni di reclusione. L’udienza per la formalizzazione è stata fissata a settembre, ma intanto la donna ha ottenuto un’attenuazione della misura cautelare, che le ha consentito di lasciare il carcere a favore di una detenzione domiciliare in Italia. Il veicolo che stava guidando non era di sua proprietà, ma le era stato affidato da qualcuno, mai identificato, per fare il viaggio verso il destinatario della consegna, che ha atteso invano quel carico mai arrivato alla destinazione concordata. Dopo averla fatta accostare, ai finanzieri è stato subito chiaro che qualcosa non andava: così l’auto è stata portata nelle officine dei cacciavitisti di Brogeda, che in poco tempo hanno scoperto la modifica apparentemente invisibile e il suo contenuto: 55 chili di metanfetamine.

Durante gli interrogatori successivi, non ha voluto dire nulla della provenienza dell’auto e sul luogo di consegna, lasciando intendere che il suo ruolo era quello di semplice corriere, che aveva ricevuto un compenso per ritirare il veicolo e di consegnarlo in un luogo indicato. Dopo le analisi chimiche disposte dalla Procura per verificare che si trattasse effettivamente di metanfetamine e per meglio circoscrivere la gravità di quanto le veniva contestato, ha ora trovato un accordo per l’applicazione della pena.

Paola Pioppi