Como, faceva affari con le mascherine: gli sequestrano 3,3 milioni

L'imprenditore era finito agli arresti domiciliari con l’accusa di aver sottratto 12mila mascherine Ffp2 da un carico sdoganato a Malpensa e destinato all’Ordine dei Medici

Il sequestro delle mascherine

Il sequestro delle mascherine

Como, 8 maggio 2020 - Finito agli arresti domiciliari il 27 aprile, con l’accusa di aver sottratto 12mila mascherine Ffp2 da un carico sdoganato a Malpensa e destinato all’Ordine dei Medici, l'amministratore della società Eclettica srls di Turbigo, è andato ora incontro a un sequestro da 3 milioni e 300mila euro, depositati sui conti della società.

Il provvedimento, chiesto dal sostituto procuratore di Como Valentina Mondovì, scaturisce dagli approfondimenti svolti dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza di Como, in seguito all’esecuzione dell’ordinanza di fine aprile. Sarebbe così emerso che la Eclettica all’inizio dell’emergenza sanitaria, avrebbe ottenuto da Regione Lombardia – e in particolare da Aria spa, la stazione appaltante – un incarico da quasi 14 milioni di euro per la fornitura di mascherine, camici e tute mediche, di cui c’era forte carenza negli ospedali, beneficiando dell’erogazione anticipata di circa 10 milioni. Ma la società si sarebbe rivelata inadempiente rispetto alle richieste e alle garanzie fornite, così da andare incontro a una denuncia per frode nelle pubbliche forniture, e alla conseguente richiesta, da parte della Procura di Como, del sequestro del denaro ancora disponibile sui conti correnti. Dieci giorni fa, l'uomo era finito agli arresti domiciliari, per la gestione di una di queste forniture. 

L’8 aprile, a Malpensa, aveva infatti ottenuto lo sdoganamento di 72mila mascherine Ffp2, dichiarando che erano destinate alla Federazione italiana medici. Ma l’imprenditore, già attenzionato dalla Gdf comasca per altri motivi, era stato monitorato in questa operazione, scoprendo che 10mila di quelle 72mila mascherine arrivate in Italia dalla Cina, provenienti dall’aeroporto di Guangzhou in 72 scatole, erano state scaricate in un capannone di Turbigo, e altre 2.000 destinate a una società che si occupa di «ideazione di campagne pubblicitarie». Il resto del carico, 60mila pezzi, aveva preso effettivamente la strada della Federazione italiana medici di Medicina Generale - Fimmg. L'imprenditore risultava dunque già indagato per gli illeciti commessi in quella operazione di svincolo diretto della merce avvenuta alla Dogana di Malpensa, per il reato di falso ideologico in atti pubblici, avendo indotto in errore i funzionari doganali. Accuse a cui si aggiungono ora queste nuove ipotesi e la ricostruzione più ampia della gestione delle importazioni di mascherine: gli investigatori ritengono infatti che in due episodi siano state importate un totale di 622mila mascherine, di cui 42mila commercializzate a favore di imprese private in Puglia e Lombardia.