Lario, promozione con riserva dalla Goletta di Legambiente

I campionamenti, 4 sulla sponda comasca e 6 su quella lecchese, sulla qualità delle acque confermano che per chi si vuole tuffare sono più consigliate le zone alla larga dai capoluoghi

Con il gran caldo è difficile resistere alla ricerca di refrigerio nelle acque del lago

Con il gran caldo è difficile resistere alla ricerca di refrigerio nelle acque del lago

Como -  Si è chiuso in parità il derby tra i due rami del Lario per il bagno più pulito, arbitro la Goletta di Legambiente che dopo una decina di campionamenti, 4 sulla sponda comasca e 6 su quella lecchese, ha promosso con riserva il lago dove i tuffi è meglio farli alla larga dai due capoluoghi. Di fronte al Tempio Voltiano, la spiaggia dei comaschi alla foce del torrente Cosia, sono state registrate cariche batteriche più alte di quelle consentite per gli scarichi, con buona pace dei turisti che nonostante il divieto di balneazione non rinunciano a immersioni. Inquinato anche il tratto di lago di fronte alla foce del torrente Telo, ad Argegno, che invece era stato promosso negli ultimi 5 anni, in questo caso con i risultati del campionamento di Legambiente più severi rispetto a quelli di Ats Insubria.

Sono invece risultati nei limiti i prelievi compiuti alla foce del Breggia a Cernobbio e del torrente Albano a Dongo. "Sulla sponda occidentale del medio e alto Lario si conferma la buona qualità dell’acqua – spiega il presidente del Circolo Legambiente Como, Enzo Tiso -. Il leggero superamento dei limiti della concentrazione di escherichia coli alla foce del Telo ad Argegno dimostra però che occorre ancora vigilare sugli scarichi che recapitano nelle valli che confluiscono nel Lario, anche intervenendo sui piccoli depuratori comunali. Ancora grave invece la situazione alla foce del Cosia ai giardini a lago dove l’acqua presenta anche quest’anno alta carica inquinante. Col passaggio della depurazione a Como Acqua Srl speriamo ci sia finalmente un’inversione di tendenza con progetti seri e investimenti per manutenzione, risanamento e ammodernamento".

Nel ramo lecchese i prelievi sono stati sei e i risultati peggiori sono stati registrati a Lecco alla foce del Caldone, risultato fortemente inquinato, e a Bellano alla foce del torrente Valle dei Mulini. Via libera per i bagni invece a Colico, Perledo, Mandello del Lario e Vercurago. "La condizione favorevole del lago, più alto dopo le piogge, non è stata sufficiente per promuovere la foce del torrente sulla spiaggia di Oro, ancora una volta inquinata e sulla quale erano stati sospesi i prelievi dopo che nel 2017 era risultata entro i limiti - sottolineano Costanza Panella, presidente del circolo Lario orientale, e Laura Todde, presidente del circolo di Lecco -. Ci auguriamo che i controlli e gli investimenti dell’Ufficio d’Ambito portino al risanamento del Caldone che attraversa Lecco e che, per l’ottava volta è risultato fortemente inquinato".