Davanti al giudice, è finito con l’accusa di aver perseguitato il suo avvocato per oltre un anno, alternando minacce a offese. Così Gianfranco Ciuffreda, 56 anni di Cantù, è comparso davanti al gup di Como Carlo Cecchetti per rispondere di stalking. Ma il giudice, dopo aver ricostruito i rapporti tra avvocato e cliente, ha deciso il non luogo a procedere, ritenendo che non fosse stato commesso nessun reato. I fatti risalivano al periodo tra maggio 2018 e agosto 2019, quando – secondo il professionista che aveva presentato la denuncia - l’imputato avrebbe iniziato a rendergli impossibile la vita. Aveva dichiarato di essere stato tempestato di telefonate con le più svariate richieste, dalla redazione di lettere al deposito di istanze, andando al di là di quello che può essere un normale rapporto tra un cliente e il suo legale. Ma anche di essere stato offeso, attribuendogli incapacità nel gestire la questione che lo riguardava, di contestazione delle parcelle ritenute eccessive rispetto ai risultati pretesi, e di minaccia per riavere i soldi, e di inoltrare esposti all’Ordine degli Avvocati o alle forze di polizia. Una situazione che avrebbe causato al professionista uno stato di ansia tale da doversi rivolgere al medico, oltre che timori per la sua incolumità a fronte di atteggiamenti sempre più minacciosi da parte di Ciuffreda. Tuttavia, all’esame degli atti, sarebbe emerso che le telefonate che Ciuffreda aveva fatto al suo legale erano comprese in un arco temporale molto ristretto, e che il certificato medico confermava lo stato di ansia, ma lo riconduceva a tempi molto precedenti, specificando che si trattava di un disturbo con il quale la parte offesa faceva i conti da tempo. Pa.Pi.
CronacaIn aula per stalking all’avvocato Ma per il giudice non c’è reato