Il granchio blu non teme l'acqua dolce: Brescia alza le barriere al Garda

Il granchio blu potrebbe arrivare nel Lago di Garda, ma nessuno lo sa con certezza. La Regione Veneto ha recepito la proposta di un “Contratto di Lago” per porre un freno all’arrivo di specie aliene, ma Lombardia e Trentino devono chiudere il cerchio.



Il granchio blu non teme l'acqua dolce: Brescia alza le barriere al Garda

Il granchio blu non teme l'acqua dolce: Brescia alza le barriere al Garda

Granchio blu nel lago di Garda? Difficile da dire se e quando arriverà, ma l’eventualità non sembra così remota visto che la specie atlantica che minaccia vongole e cozze dell’Adriatico ha risalito il Po ed è arrivata alle porte del Mincio. Tanto è bastato per innescare le preoccupazioni anche nel Benaco, dove già sono presenti 43 specie aliene. "Per adesso chiariamo una cosa: nessuno lo sa con certezza e comunque non è ancora arrivato", spiega Filippo Gavazzoni, vicepresidente della Comunità del Garda, che ha fatto una ricerca approfondita partendo dagli studi fatti nel North Carolina – State University dopo gli anni 2000, per valutare la possibilità di allevare il crostaceo in acqua dolce. "Dalla sperimentazione fatta con l’Università del Maryland, era stato verificato che il granchio blu può vivere anche in acqua dolce. Ecco perché ha potuto risalire il Po ed arrivare anche alle porte del Mincio". Il possibile arrivo della 44ª specie aliena del Garda riaccende l’urgenza di tutelare il lago e la sua biodiversità.

Molte specie alloctone sono arrivate con natanti esteri, scafi e motori contaminati, per questo il “Contratto di Lago“ siglato ad ottobre 2019 imponeva la sanificazione per porre un freno all’arrivo di specie aliene. La Regione Veneto ha recepito e fatto sua la proposta, ma Lombardia e Trentino devono chiudere il cerchio.

Federica Pacella