DANIELE DE SALVO
Cronaca

Ibrahim non ce l’ha fatta. Il 13enne dichiarato morto

Lecco, era stato ripescato dai sommozzatori dopo l’allarme lanciato dagli amici "Pensavamo che ci volesse salutare, non credevamo stesse annegando.

Ibrahim non ce l’ha fatta. Il 13enne dichiarato morto

Ibrahim non ce l’ha fatta. Il 13enne dichiarato morto

Ibrahim non ce l’ha fatta. I medici che hanno tentato il possibile per salvarlo, in accordo con i genitori, ieri pomeriggio hanno staccato la spina dei macchinari che ancora tenevano forzatamente in vita Ibrahim Ben Bajjar, il ragazzino di 13 anni di Cinisello Balsamo annegato venerdì nel lago a Lecco. Nonostante gli specialisti dell’ospedale Manzoni di Lecco, dove è stato ricoverato, lo abbiamo sottoposto anche alla Ecmo, una procedura di circolazione extracorporea, per permettere al suo cuore e ai suoi polmoni di ricominciare a battere e a respirare autonomamente, non ha mai più fornito alcun cenno di ripresa. "La Ecmo, tramite due cannule e una pompa e un polmone artificiale esterni permette di ossigenare il sangue e di scaldarlo in caso di ipotermia per provare a ristabilire i parametri vitali", spiega l’ex primario di Terapia intensiva Mario Tavola. Ibrahim però è rimasto troppo sott’acqua, almeno 90 interminabili minuti, prima che i sommozzatori dei vigili del fuoco siano riusciti a localizzarlo a 8 metri di profondità e a ripescarlo. Con quattro compagni di scuola l’altra mattina Ibrahim è andato a Lecco in treno, approfittando delle lezioni sospese per sciopero, sebbene sia stata avviata un’inchiesta per accertare come cinque ragazzini siano stati lasciati liberi di andarsene in giro da soli. Dopo aver bighellonato per la città, si sono spostati sul lungolago, dove hanno visto una piattaforma galleggiante. Faceva freddo, il lago era grosso, soffiava vento forte, la temperatura dell’aria era bassa e l’acqua gelida, ma uno ha proposto di fare il bagno: si è tolto i vestiti e si è tuffato in mutande, poi, dopo qualche bracciata è uscito dall’acqua. Ibrahim non sapeva nuotare, tuttavia lo ha imitato. A riva toccava, ma spinto dalle onde ha compiuto un passo troppo oltre, dove il fondale sprofonda. È andato sotto, ha annaspato, ha provato come poteva a stare a galla e sbracciarsi per chiedere aiuto. "Pensavamo giocasse o che ci volesse salutare - hanno raccontato sotto shock i suoi amici -. Non credevamo che stesse affogando, lui scherza sempre". Invece no, non era un gioco, non stava salutando nessuno, non era nemmeno uno dei suoi soliti scherzi. Ibrahim stava annegando.