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Gli imprenditori di Como e Lecco non perdono speranza: previste 10.750 nuove assunzioni

Anche se il momento è più che difficile non perdono la speranza gli imprenditori lariani, pronti a nuove assunzioni nel quarto trimestre dell’anno. Rispondendo a un’indagine della Camera di Commercio gli imprenditori di Como e Lecco hanno previsto di effettuare complessivamente 10.750 nuove assunzioni: 7.150 per Como e 3.600 per Lecco. Nel trimestre precedente le assunzioni complessive erano state 7mila e sono in crescita le aziende alla ricerca di nuovo personale: il 18,4% in provincia di Como e il 17,4% a Lecco.

Il 35,4% delle assunzioni si concentra nel comparto industriale: si tratta di 3.810 nuovi contratti, di cui 670 riguardano il settore delle costruzioni. L’intero comparto mostra un incremento delle assunzioni dell’82,3% rispetto ai tre mesi precedenti, ma un calo del 25,4% nei confronti dello stesso periodo del 2019. Gli ingressi previsti nel terziario sono 6.950, in particolare, le nuove assunzioni previste sono 1.700 nel commercio, 1.200 nel turismo e 4.040 negli altri servizi. Sulle 4.030 assunzioni programmate dalle imprese lariane, la quota con contratto a tempo indeterminato risulta quasi doppia rispetto al dato di luglio ed è superiore sia alla media regionale che a quella nazionale.

"Al netto dell’evoluzione rapida della emergenza sanitaria degli ultimi giorni risulta comunque interessante rilevare che gli imprenditori lariani era orientati a investire in risorse umane – sottolinea il presidente della Camera di Commercio Como-Lecco, Marco Galimberti - Certo, sono numeri ancora bassi rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno, ma denotano la volontà di continuare ad essere protagonisti e di non lasciarsi travolgere dagli eventi. Non solo, l’indagine rileva l’intenzione di creare posti di lavoro più stabili. Il dato è desumibile dal peso raddoppiato dei contratti a tempo indeterminato che, nelle previsioni relative al mese di ottobre, sfiora un terzo del totale. La nuova situazione potrebbe indurre alcuni imprenditori a posticipare le assunzioni, ma rimane un’indicazione chiara dei loro propositi nel medio periodo, come pure la crescita della quota di laureati ricercati".