
“Autobiografie di luoghi” è aperta al pubblico fino al 31 ottobre tutte le domeniche e festivi con tour guidati
Luoghi della memoria, luoghi per gli uomini e degli uomini. Sono i protagonisti della mostra "Autobiografie di luoghi" aperta al pubblico al castello Baradello di Como fino al 31 ottobre. Una doppia personale di Giovanni Colombo e Matteo Storer, dal titolo evocativo, presentata dai testi di Micol Guffanti, che riunisce più di trenta lavori tra foto, stampe digitali e tecniche miste su tela e legno. Le tele e le fotografie, lo spazio naturale e quello urbano, si incrociano nel concetto di autobiografia e nelle sue sfaccettature e ambiguità: "Autobiografia è innanzitutto graphé, scrittura,segno o tratto fisico, l’opera d’arte è un grafema materiale, certo, ma materiali sono anche i luoghi che divengono la grafia di queste opere". In un gioco di specchi che l’arte ben conosce, luoghi e artista si scambiano di continuo i ruoli. Sono i luoghi stessi a raccontarsi, a prendersi la parola e, si direbbe, a guidare l’obiettivo e il pennello, quasi esprimendo l’urgenza di farsi cogliere e rappresentare. I luoghi non sono mai solo spazi, ma hanno cose da dire. Le opere in mostra raccontano certamente qualcosa delle vite dei due artisti, ma invitano a immaginare storie e vite che trascorrono tra i monti, le rocce, le strade, i boschi e i parcheggi, perché un luogo non è solo una porzione di spazio, ma diventa luogo se viene indicato da qualcuno che lo nomina e lo identifica, separandolo, come fa Colombo con dei riquadri, dal continuum del cosmo. La mostra è allestita nella torre del castello Baradello, luogo medioevale simbolo di Como, aperta tutte le domeniche e i festivi dalle 9.30 alle 18, con tour guidati ogni ora. Info e prenotazioni sul sito www.castelbaradello.com
Paola Pioppi