
Como, 31 luglio 2023 – Certificati di malattia attestanti patologie più gravi di quelle realmente patite dalla paziente, tali da consentire lunghe assenze dalla docenza scolastica, hanno portato all’iscrizione sul registro degli indagati, e all’applicazione della misura interdittiva di temporanea sospensione professionale, per un medico di Reggio Calabria,P.F.P., 69 anni di Bianco.
È accusato di aver emesso una serie di certificati a favore di un’insegnante sua paziente, che a settembre 2020 aveva trovato impiego a tempo determinato in una scuola del Comasco.
Ma già il giorno successivo alla sottoscrizione del contratto, la donna affetta da «tiroidite di Hashimoto», una patologia cronica, che viene considerata curabile e non invalidante, e che non pregiudica l’attività lavorativa, aveva recapitato alla direzione scolastica un certificato, a firma di P.F.P. che attestava una patologia grave che richiede terapia salvavita.
I certificati erano poi stati rinnovati fino a giugno 2021, al termine dell’anno scolastico. Una formula che, a differenza delle normali certificazioni di malattia, consentiva alla donna di essere giustificata nelle assenze, non essere soggetta a visite fiscali di controllo, e di percepire l’intera retribuzione, maturando regolare anzianità di servizio.
Le ipotesi di reato formulate dal sostituto procuratore Antonia Pavan, sono di violazione del testo unico sul pubblico impiego in relazione a false attestazioni, truffa ai danni dell’ente pubblico, e falso. Lo stesso medico, che ha già sostenuto interrogatorio, risulta indagato a Como per altri due casi analoghi, insegnanti affette da tiroidismo, che hanno beneficiato di certificati per patologie che necessitano di terapie salvavita.