
Il vecchio ospedale Sant’Anna di via Napoleona
Como, 12 maggio 2020 - Sembrava fatta per l’apertura di un’ala destinata ai convalescenti Covid all’interno dell’ex Sant’Anna e invece la questione è tornata in alto mare da quando i medici di base, chiamati a gestire il servizio da Ats Insubria, hanno declinato l’invito nel timore di infettare i loro pazienti. L’Azienda territoriale infatti ha sì recapitato ai medici un invito su base volontaria, attraverso le cooperative Medici Insubria e Medici Lariani che insieme raggruppano 120 medici di base comaschi, ma ha anche fatto sapere di non essere in grado di fare i tamponi a chi si sarebbe fatto avanti. La classica goccia che ha fatto traboccare il vaso per i camici bianchi comaschi i quali, anche attraverso le loro rappresentanze sindacali, hanno fatto sapere di essere stufi di essere mandati allo sbaraglio.
«Non è una cosa fattibile – ha preso posizione il sindacato dei medici Fimmg – Da tempo si vuole trasformare l’ex Sant’Anna in un Prest, un grande poliambulatorio per diversi bisogni di cura, ma portarci anche i medici di base è tutta un’altra cosa". Secondo lo Snami affidando il controllo di malati di Covid ai medici di base senza adeguati controlli si rischierebbe addirittura di diffondere l’epidemia. "I medici sono già pochi e in provincia di Como ognuno deve far fronte alle richieste di tanti assistiti – spiega il sindacato dei camici bianchi – Ci chiedono di destinare le 5 ore che ogni medico di famiglia ha a disposizione per la libera professione, ma così facendo si rischia di portare vie risorse al territorio e chiederci di rinunciare ai nostri pazienti. Anche perché senza la garanzia di essere sottoposti a tamponi venendo a contatto con persone sicuramente infette non potremo far altro che metterci a nostra volta in quarantena".
Insomma un pasticcio da cui non sembra facile uscire, a meno di non seguire la nuova strada che l’Asst Lariana presenterà ad Ats Insubria, in assoluta autonomia entro il fine settimana. L’azienda ospedaliera che già si era data da fare individuando gli spazi adesso sembra pronta a fare un passo in più, oltre alla struttura infatti è disposta a mettere a disposizione anche il proprio personale per realizzare un reparto in grado di accogliere non più 40 ma 20 pazienti, sulla falsariga di quel che è stato fatto nell’ospedale di Mariano Comense. Una soluzione temporanea che consentirebbe all’ex Sant’Anna di aprire ai pazienti Covid in attesa che Ats Insubria e medici di base riescano a trovare la quadra.