Coltiva droga, finisce in manette Nel sottotetto aveva una serra

I carabinieri della Stazione di Darfo Boario Terme hanno scoperto l’attività di un trentasettenne. Sono stati rinvenuti anche dei bauli all’interno dei quali erano presenti circa 54 chili di erba. .

Coltiva droga, finisce in manette  Nel sottotetto aveva una serra

Coltiva droga, finisce in manette Nel sottotetto aveva una serra

Aveva creato una vera e propria serra dove coltivava marijuana e da cui, non è escludibile, riforniva giovani e non solamente della Valle Camonica, della valle di Scalve e del vicino lago d’Iseo, dove è particolarmente diffuso il consumo di sostanze stupefacenti, oltre che alcoliche. Lui, però, ha cercato di evitare problemi spiegando che si trattava di piante senza principio attivo. Nella tarda serata del 22 maggio, i carabinieri della Stazione di Darfo Boario Terme hanno arrestato un 37enne del luogo, al quale è stato contestato il reato di produzione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Il giovane era stato sottoposto a controllo nei pressi di un parco giochi di Montecchio dopo che alla vista della pattuglia ha provato ad allontanarsi in direzione della Via Mazzini. E’ stato però tradito da un forte odore di cannabis che ha portato i carabinieri a seguirlo e a procedere alla sua identificazione. Quando i militari lo hanno fermato, ha provato a nascondere tra le mani uno spinello. Sottoposto a perquisizione è stato trovato in possesso di pochi grammi di marijuana. A quel punto l’attività di ricerca è stata estesa alla sua abitazione di residenza. In un sottotetto è stata scoperta una serra che, seppur costruita in modo artigianale, includeva un efficiente impianto di areazione, deumidificazione ed aspirazione. Sono stati rinvenuti anche dei bauli all’interno dei quali erano presenti circa 54 kg di erba.

Il 37enne ha provato a giustificarsi, riferendo che quell’erba era il frutto di una coltivazione di sostanza non stupefacente, senza THC, ovvero light. Alla richiesta di presentare la documentazione attestante la lecita produzione e coltivazione, l’interessato ha riferito di non esserne in possesso e forniva tale versione anche al Giudice durante l’udienza di convalida del suo arresto. La misura è stata convalidata e il processo è stato rinviato a ottobre con richiesta di eseguire le analisi di laboratorio sull’importante quantitativo sottoposto a sequestro. Milla Prandelli