
Una piaga per i coltivatori
Valsolda (Como), 9 maggio 2016 - Si sono dati da fare anche durante l’inverno i cinghiali che dai boschi dell’Alto Lago fino al Triangolo Lariano hanno prodotto danni per diverse decine di migliaia di euro. Un’autentica piaga come hanno lamentato nelle scorse settimane i vertici di Coldiretti, a colloquio con il prefetto Bruno Corda per studiare contromisure efficaci a ridurre la popolazione di ungulati. Qualcosa sul fronte dei risarcimenti si è già mosso, grazie alla Provincia che ha stanziato una prima trance di rimborsi, 1.807 euro, che andranno a ripagare i danni subiti da una decina di agricoltori. In tutti i casi i branchi di ungulati, scesi a valle in cerca di cibo, hanno devastato i campi alla ricerca di tuberi e radici commestibili, spesso spingendosi a poca distanza dalle abitazioni.
Le incursioni si sono verificate a Bene Lario, Tremezzina, Ossuccio, San Fedele, Cerano d’Intelvi, Canzo, Grandola e Valsolda. «I nostri imprenditori agricoli chiedono il riconoscimento di un elementare diritto: il poter raccogliere quanto seminato – sottolinea il presidente di Coldiretti Como-Lecco, Fortunato Trezzi, nei giorni scorsi a colloquio con il prefetto di Como, Bruno Corda - Ed è una certezza negata nei fatti, perché ad oggi, da un capo all’altro della provincia, il timore di ritrovarsi all’improvviso con i campi devastati è concreto».
Un grave problema che secondo i dati raccolti da Coldiretti tra i propri associati interessa in particolare la Valle d’Intelvi, il Ceresio e tutto l’Alto Lario occidentale e orientale. A rischio non ci sono solo gli agricoltori, ma anche automobilisti e motociclisti, spesso frontalieri, che diretti di buonora verso il confine spesso sono protagonisti di incontri ravvicinati con gli ungulati. Solo nella provincia di Como, su un totale di oltre 300 incidenti stradali l’anno, quasi 60 sono causati da cinghiali, cervi, caprioli, volpi, e altri animali selvatici. In pratica un incidente su sei è dovuto all’ingerenza degli animali selvatici, un vero e proprio record in Italia. Distruggono i raccolti agricoli, danneggiano gli allevamenti e causano incidenti stradali per un totale di danni che supera i 170 mila euro l’anno, nelle sole province di Como e Lecco».