Ombre sulla mostra fotografica “Maurizio Galimberti. Piazza Loggia 1974“, inaugurata l’8 marzo al Museo di Santa Giulia nell’ambito del Brescia Photo Festival. Sulla paternità non dichiarata di alcune foto ci sono due reclami. Uno di Carla Cinelli, socia dell’associazione il bianconero, che ha sollevato pubblicamente la questione. "Il resoconto della socia Carla Cinelli sull’utilizzo di immagini scattate da suo padre Silvano nell’immediatezza dell’esplosione del 28 maggio, da lei prestate al curatore (Renato Corsini, ndr), ci ha allarmato col riferire che in nessun atto o discorso ufficiale del Photo Festival vi sia menzione della paternità delle opere; peggio, pare vi sia l’attribuzione a una paternità non vera. Sarebbe una lesione di diritti che la socia provvederà a tutelare, ma anche un atto emblematicamente di spregio alla professionalità dei fotografi in generale, che il biancoenero si sente di rappresentare. Ci attendiamo, su tutto, qualche chiarezza". Nei giorni scorsi è arrivata la lettera di Pietro Barbieri, che chiede sia correttamente attribuita la paternità delle foto scattate dopo la strage, tra cui una sua immagine del corpo di Alberto Trebeschi morente. Con Cinelli, Barbieri ha chiesto che si rimedi all’erronea informativa sui siti del Comune di Brescia e di Fondazione Brescia Musei. F.P.
CronacaCinelli e Barbieri: "Le foto son nostre"