
Canzo (Como), 4 ottobre 2023 - Sono passati trent’anni dall’assassinio di Gabriele Moreno Locatelli, il pacifista erbese ucciso a Sarajevo da un cecchino che l’ha colpito mentre cercava di deporre dei fiori su ponte dove, alcuni mesi prima, erano stati uccisi alcuni manifestanti. Il suo sacrificio è stato ricordato ieri nella capitale della Bosnia-Erzegovina nel corso di un evento a cui ha partecipato anche una delegazione partita da Canzo: gli amici dell’associazione “Beati i Costruttori di Pace”, l’assessore al Bilancio Maurizio Mariani, l’assessore alla Cultura Laura Ferrari e il consigliere Pierluigi Paredi.
Insieme alla vice-sindaco di Sarajevo Anja Margetic e l’ambasciatore italiano Marco Di Ruzza, hanno ricordato il sacrificio di Moreno che fu ucciso il 3 ottobre 1993 sul ponte Vrbanja, sul fiume Miljacka. Il giovane erbese voleva deporre una corona di fiori sul luogo ove erano cadute le prime due vittime civili della guerra, Suada Diliberovic e Olga Subicic- uccise nell'aprile 1992 sullo stesso ponte, anche in questo caso durante una manifestazione contro la guerra e del pane ai soldati schierati sulle due sponde del fiume.
Nel corso della cerimonia, sono state deposte corone di fiori sono state ai piedi della targa commemorativa dedicata a Locatelli. “La memoria di Moreno - ha ricordato l’ambasciatore Di Ruzza - sia stella polare e fonte di ispirazione per tutti coloro che, sul campo, si adoperano per portare avanti i percorsi di riconciliazione e dialogo interetnico in Bosnia-Erzegovina a sostegno della stabilità e della crescita del Paese e, al contempo, delle sue prospettive di integrazione europea, che l'Italia appoggia convintamente”.