ROBERTO CANALI
Cronaca

Due liste su tre escluse per un errore di forma: i cittadini di Binago boicottano le urne

Il caso del piccolo Comune: metà dei cittadini ha votato per le europee mentre solo un terzo si è espresso per le amministrative. Il prefetto di Como ora procederà con il commissariamento

Due liste su tre escluse, i cittadini di Binago non votano alle Amministrative in segno di protesta

Due liste su tre escluse, i cittadini di Binago non votano alle Amministrative in segno di protesta

BINAGO (Como) – Il Tar nel maggio scorso aveva depennato due delle tre liste in lizza e a Binago i cittadini hanno deciso vendicarsi nel weekend elettorale, disertando in massa le urne.

Nell’Italia dell’astensionismo generalizzato e del voto di protesta il caso del piccolo Comune lariano, poco meno di 5mila abitanti, più vicino alla Svizzera che a Como, rischia lo stesso di fare scuola.

Caso più unico che raro in Italia, dove da sempre il campanile tira di più di Bruxelles, a Binago gli elettori hanno preferito esprimersi sul futuro dell’Europa, con il 47,05% degli aventi diritto che si è recato alle urne, anziché su quello del proprio paese.

Alla fine meno di un elettore su tre ha ritirato la scheda per le amministrative con il risultato che ci si è fermati al 29,39%, lontanissimi dal 63,21% registrato 5 anni fa. Una bocciatura senza deroghe per Alfredo Garavaglia di Binago Alternativo, l’unica lista scampata alla scure della Sottocommissione elettorale provinciale prima e del Tar poi che avevano escluso le altre due liste che si erano presentate, Esperienza e Rinnovamento (con la vicesindaco uscente Maricla Vitulo) e Binago in Movimento (con la consigliera di minoranza Maria Luisa Brai).

A pesare sull’esclusione era stata la mancanza dei timbri di congiunzione sui fogli utilizzati nella raccolta delle firme a sostegno. Un errore formale dalle conseguenze pesantissime di fronte al quale i cittadini di Binago hanno deciso di rispondere disertando le urne.

Mancato il quorum, ovvero il voto del 40% più uno degli aventi diritto, al sindaco uscente Alberto Vincenzo Pagani oggi non resterà che consegnare il mandato al prefetto di Como che dovrà procedere con il commissariamento del Comune, in attesa delle prossime elezioni, probabilmente l’anno prossimo.