Como – Per tre anni, non potranno accedere né stazionare in prossimità di locali pubblici, luoghi di intrattenimento o esercizi di somministrazione di alimenti e bevande in centro a Como, in esecuzione di un Dacur, il Daspo urbano. È il provvedimento emesso dal questore di Como che nelle scorse ore ha raggiunto i quattro minorenni accusato di una rapina e di una tentata rapine commesse il pomeriggio del 30 novembre in piazza Vittoria, ai danni di due coetanei. I giovani aggressori - due sedicenni, un pakistano residente a Cantù e un turco residente a Sagnino, un quattordicenne tunisino residente a Prestino e un quindicenne italiano residente a Como – erano stati arrestati dalla Squadra Volante della Polizia, intervenuta su richiesta di aiuto delle due vittime.
Avevano raccontato di essere stati accerchiati, picchiati e rapinati dal gruppo di quattro coetanei: a uno dei due erano riusciti a strappare 100 euro, mentre il secondo aveva trattenuto il telefono, impedendo che gli venisse preso. Tutti e quattro erano stati arrestati e portati al Beccaria con le accuse di rapina e tentata rapina, ma il giudice, dopo la convalida, lunedì li ha scarcerati, imponendo loro un obbligo di dimora che gli impedisce di lasciare le loro abitazioni dalle 21 alle 7. Al giudice, hanno raccontato di un’aggressione reciproca, negando di aver preso i soldi. Ma nel frattempo il questore di Como Marco Calì, è intervenuto con un ulteriore provvedimento che ha raggiunto i quattro ragazzi: un Divieto di accesso alle aree urbane, detto Dacur, della durata di tre anni, che limiterà fortemente la loro libertà per un periodo di tempo tutt’altro che breve. “Oltre alle misure repressive – spiega la Questura - la Polizia di Stato continua a lavorare sul fronte della prevenzione attraverso attività di sensibilizzazione nelle scuole e delle famiglie. Progetti educativi mirati vengono promossi per prevenire comportamenti devianti”.