
Marito di due donne in contemporanea, per tre anni. Così Safwat El Sisi (nella foto), 75 anni, ex referente del centro culturale islamico di Como, è finito a processo con l’accusa di bigamia, assistito dall’avvocato Marcello Iantorno. Il giudice lo ha tuttavia prosciolto, in quanto non è stato ritenuto che il reato fosse procedibile in Italia. Di fatto, la contestazione nasceva da una questione di trascrizione all’anagrafe italiana del suo secondo matrimonio, contratto nel 2013 in Egitto. Ma già nel 1978, sempre in Egitto, si era sposato con un’altra donna, da cui aveva poi divorziato. Quando gli atti erano arrivati al Comune di Como, era emerso che il nuovo matrimonio per tre anni si era sovrapposto al precedente, senza che l’anagrafe egiziana provvedesse a formalizzare un divorzio che era già avvenuto. Inoltre la legge del Paese di origine di El Sisi consente di avere fino a quattro mogli, e quindi quella sovrapposizione di matrimoni non costituiva un motivo tale da accelerare la registrazione della pratica e la trasmissione degli atti a Como. Dove, di fatto, l’imputato non aveva commesso illeciti in quanto già divorziato da tre anni. Pa.Pi.