
Massimo Ottelli
Ricerca di una qualità della vita migliore, dai costi più bassi ad un ambiente più sano. Questo ha spinto molte persone a tornare nelle terre alte lombarde, che oggi vivono il neo-popolamento, per effetto dei flussi migratori positivi che stanno compensando il calo demografico. "Il rapporto sulla montagna 2025 – spiega Massimo Ottelli, presidente Comunità montana della Val Trompia – smentisce luoghi comuni e offre spunti per capire come si stanno evolvendo le nostre realtà, anche in linea con la nuova legge sulla montagna approvata al Senato".
Le ragioni del ritorno ai monti? "Le nuove famiglie, che devono partire da zero per inventarsi una nuova vita, scelgono realtà dove pagano meno d’affitto o dove le case costano meno. Le realtà come le nostre, poi, sono vicine ai centri urbani, e questo facilita questa scelta. Inoltre, negli ultimi due lustri, c’è stata un’attenzione agli investimenti per mantenere i servizi". Il reddito medio risulta, però, più basso in montagna rispetto al resto del Paese. "Tuttavia le spese sono più contenute – commenta Ottelli – per cui sono comunque sostenibili".
Altra spinta verso le montagne sono i cambiamenti climatici: si tende a cercare luoghi più freschi dove vivere. D’altra parte, proprio la montagna paga dazio al climate change, in particolare per gli eventi estremi che provocano alluvioni e frane. "Noi – sottolinea Ottelli – abbiamo investito molto nel rischio idrogeologico e oggettivamente abbiamo evitato grossi danni, al netto di alcune situazioni in Val Camonica. Vero che, con le temperature, più alte, si compromettono le stagioni sciistiche, che sono importanti volani economici. Tuttavia, le nostre valli hanno imparato ad investire anche sul turismo estivo".
F.P.