LUCA MARINONI
Brescia Calcio

Bufera a Brescia: il futuro è sempre più nero. E ora spunta il nome di Radrizzani

Giovedì è attesa la sentenza di primo grado del Tribunale federale: sul club incombe l'incubo di una penalizzazione che precipiterebbe in serie C le Rondinelle. Intanto Cellino, ormai inviso ai tifosi, tratta la possibile cessione

Il presidente Cellino nel mirino dei tifosi del Brescia

Il presidente Cellino nel mirino dei tifosi del Brescia

Brescia, 20 maggio 2025 – Sono ore di ansia in casa di un Brescia che guarda avanti con crescente apprensione. Da domani il Tribunale Federale nazionale prenderà in esame la posizione della società del presidente Massimo Cellino, sulla quale pende una possibile penalizzazione (con conseguente retrocessione in C) per l’irregolare pagamento dei contributi dei mesi di febbraio e di aprile.

La protesta tifosi del Brescia in piazza della Loggia
La protesta tifosi del Brescia in piazza della Loggia

La società biancazzurra, che punterà la sua difesa sulla buona fede, rischia seriamente di precipitare in serie C, con la conseguente salvezza del Frosinone e l’ipotesi di un playout tra Salernitana e Sampdoria (anche se al momento tutto è rinviato a data da destinarsi).

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La denuncia

Il club bresciano ha depositato in Procura la denuncia contro la società con sede in via Montenapoleone, che avrebbe garantito la regolarità dei crediti d’imposta che, al contrario, non sono stati ritenuti esistenti dall’Agenzia delle Entrate.

Lo stesso Cellino, che ha ammesso di sentirsi truffato, ha escluso ogni forma di patteggiamento e ribadito con convinzione la regolarità del comportamento tenuto. Tutto questo per una situazione che si sta facendo sempre più delicata, anche perché il 6 giugno scade il termine per l’iscrizione al prossimo campionato di B ed il Brescia si trova pericolosamente sospeso (con l’ulteriore insidia di una mancata iscrizione che obbligherebbe le Rondinelle a ripartire dai Dilettanti).

Il presidente Massimo Cellino e un capannello di tifosi davanti alla sede del Brescia Calcio
Il presidente Massimo Cellino e un capannello di tifosi davanti alla sede del Brescia Calcio

I tifosi in piazza

Stando così le cose, i tifosi hanno cercato di far sentire la loro voce, protestando di fronte alla sede del Brescia Calcio e davanti a Palazzo Loggia. Contestazioni che hanno richiamato l’attenzione dei politici di entrambi gli schieramenti, ma che non sembrano sufficienti per garantire il futuro.

Corsa contro il tempo  

Al di là di quello che emergerà dall’esame del Tribunale federale (pronunciamento in primo grado è atteso per giovedì 22 maggio), bisogna anche considerare i tempi tecnici per i possibili ricorsi, un’autentica corsa contro il tempo che rischia seriamente di portare il Brescia nel cuore dell’estate senza avere ricevuto nessuna decisione sul suo futuro.

Questo potrebbe presentare seri problemi non solo in merito alla categoria da affrontare, ma anche in vista della preparazione della stessa, dato che, solo per fare un esempio, il 1 luglio partirà il calciomercato e in una situazione del genere la società biancazzurra non può certo pensare a costruire il nuovo organico.

Brescia, la protesta dei tifosi in piazza della Loggia (Fotolive)
Brescia, la protesta dei tifosi in piazza della Loggia (Fotolive)

Cessione in stand by

C’è però un altro “nodo” che l’improvvisa esplosione della questione ha stretto in modo pericoloso. In effetti al momento sono congelate anche le trattative per il passaggio di proprietà del Brescia Calcio.

Il patron Cellino si è detto intenzionato a cedere in fretta quello che per lui, ormai un “corpo estraneo” nell’ambiente bresciano, è diventato un pesante fardello.

Nelle scorse ore si è parlato di un accordo quasi definito con il Gruppo Aser Ventures di Andrea Radrizzani (già ben conosciuto da Cellino ai tempi del Leeds), ma questi contatti come quelli legati al gruppo coordinato dal “facilitatore” Daniele Scuola, nella situazione che sta vivendo il Brescia sono per forza di cosa del tutto congelati. Una spina in più per le Rondinelle che sono costrette a guardare avanti con preoccupazioni sempre più forti e motivate.  

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