Il mistero di Angelo Ferandi, l’imprenditore di Montichiari gambizzato davanti all’azienda con 4 colpi di pistola: la pista della vendetta

Brescia, trovati quattro bossoli calibro nove. L’uomo si occupa di recupero, stoccaggio, riciclo e commercio di materiali ferrosi. L’ipotesi di un regolamento di conti

Indagini dei carabinieri sul luogo dell'agguato a colpi d'arma da fuoco

Indagini dei carabinieri sul luogo dell'agguato a colpi d'arma da fuoco

Montichiari (Brescia) – È stato un agguato in piena regola. Almeno quattro colpi esplosi in sequenza, mirando a braccia e gambe, e poi la fuga in auto a fari spenti nel buio. L’indagine sul misterioso ferimento di Angelo Ferandi, sessantaduenne imprenditore di Vallio Terme assalito a colpi di arma da fuoco venerdì sera mentre chiudeva il cancello della sua azienda di Vighizzolo, la Cavifer srl, parte da qui.

I carabinieri della Scientifica hanno trovato a terra la prova di quegli spari, ovvero quattro bossoli calibro nove. E potrebbero non essere gli unici, il sopralluogo nelle scorse ore non era ancora terminato. Un altro pezzo del giallo potrebbe aggiungerlo la vittima stessa, ricoverata al Civile di Brescia, quando sarà in condizione di parlare. Ferandi è ancora sotto sedazione - ma per fortuna non è in pericolo di vita - e appena si riprenderà sarà sentito dal pm di turno, Francesco Carlo Milanesi, e dai carabinieri del nucleo investigativo, che con i colleghi dell’Arma territoriale sono in cerca di spunti investigativi per risalire agli autori dell’agguato.

E poi c’è in corso l’esame delle telecamere dell’azienda e della zona, oltre a quello del telefono del malcapitato, e si raccolgono testimonianze. Inquirenti e investigatori stanno scandagliando la vita privata e professionale del sessantaduenne, a capo di un’azienda che si occupa di recupero, stoccaggio, riciclo e commercio di materiali ferrosi, ma anche di riciclo di caveria elettrica, un passato privo di problemi con la giustizia.

In base ai primi riscontri raccolti, l’episodio ha il sapore di una vendetta, di un regolamento di conti. Erano le 19 dell’altra sera appunto quando l’imprenditore, appena sceso dalla sua Porsche, in prossimità del cancello dell’azienda che stava per chiudere, è stato raggiunto alle gambe e alle spalla da una raffica di colpi di arma da fuoco - sembra appunto quattro - esplosi da più persone arrivate a Vighizzolo con due auto diverse, che poi si sono dileguate sgommando in direzione di Calcinato. Un paio di dipendenti, che erano nei capannoni, hanno sentito il rumore di quattro spari. A soccorrere il titolare sono stati proprio loro, che con mezzi propri lo hanno accompagnato all’ospedale del paese. Ferandi nelle ore successive è però stato trasferito al Civile.