Imprenditore gambizzato a Montichiari: l’agguato, gli spari e la fuga su due auto a fari spenti. Si scava nella vita di Angelo Ferandi

Brescia, il 62enne, raggiunto da diversi proiettili, è fuori pericolo di vita ma ancora sedato. Sequestrati i bossoli, si attende di sentire la vittima, Non esclusa la pista della vendetta, al vaglio le riprese delle telecamere

I carabinieri fuori dalla Cavifer (Fotolive)

I carabinieri fuori dalla Cavifer (Fotolive)

Montichiari, 2 marzo 2024 - Si indaga a tutto campo per risalire agli autori del misterioso ferimento di Angelo Ferandi, 62enne imprenditore di Vallio Terme aggredito a colpi di arma da fuoco venerdì sera mentre chiudeva il cancello della sua azienda di Vighizzolo, la Cavifer srl.

Un agguato in piena regola, consumato da più uomini arrivati in via Levate alle 19 su due auto diverse, che hanno fatto fuoco almeno quattro volte e poi si sono dileguate a fari spenti in direzione di Calcinato. I carabinieri hanno trovato alcuni bossoli –  ma il sopralluogo non è ancora terminato – e attendono di poter sentire con il pm di turno Francesco Carlo Milanesi la vittima stessa, ricoverata al Civile di Brescia.

Ferandi è ancora sotto sedazione, ma non è in pericolo di vita. In corso l’analisi delle telecamere, dei telefoni e delle testimonianze. Inquirenti e investigatori stanno scandagliando la vita privata e professionale del sessantaduenne, a capo di un’azienda che si occupa di recupero, stoccaggio, riciclo e commercio di materiali ferrosi, ma anche di riciclo di caveria elettrica, un passato privo di problemi con la giustizia. In base ai primi riscontri raccolti, l'episodio ha il sapore di una vendetta, di un regolamento di conti.