BEATRICE RASPA
Cronaca

Bedizzole, aveva falciato un 29enne che camminava sul ciglio della strada: 61enne patteggia 3 anni e 8 mesi per omicidio stradale

L’incidente mortale il 15 novembre scorso, oggi la sentenza del tribunale di Brescia. Il conducente del furgone non si era fermato ed era risultato positivo all'alcoltest

Gianbattista Guatta di Bedizzole è stato condannato per la morte del giovane, falciato sulla provinciale

Gianbattista Guatta di Bedizzole è stato condannato per la morte del giovane, falciato sulla provinciale

Brescia, 14 maggio 2025 – Ha patteggiato tre anni e otto mesi Gianbattista Guatta, il 61enne di Bedizzole che la sera del 15 novrembre scorso mentre rincasava con il suo furgone ha travolto e ucciso Gaston Nicolas Urgoiti, 29 anni, che camminava sul ciglio della strada.

L'uomo dopo l'incidente non si era fermato a prestare soccorso ma si era diretto a casa, dove l'avevano raggiunto i carabinieri che l'avevano poi arrestato per omicidio stradale. Sottoposto ad alcoltest, l'uomo era stato scoperto positivo: quattro ore dopo l'incidente stando all'accusa presentava un tasso alcolemico tre volte superiore al limite consentito.

Gaston Nicolas Pascal Uroiti
Gaston Nicolas Pascal Uroiti

“Non mi sono accorto di nulla” 

Urgoiti, da 12 anni in Italia, quella sera si spostava a piedi sul lato destro della Provinciale 4, tra Molinetto di Mazzano e Bedizzole. Per farsi luce teneva in mano il cellulare con la torcia accesa quando è stato falciato dal Nissan Vanette guidato da Guatta, che procedeva nella sua stessa direzione. Una volta rincasato il 61enne aveva riferito a familiari  di avere urtato qualcosa e di non essersi fermato per paura. 

La vittima stava utilizzando la torcia del cellulare per illuminare la strada (immagine di repertorio)
La vittima stava utilizzando la torcia del cellulare per illuminare la strada (immagine di repertorio)

La tragica scoperta 

I parenti erano tornati sul posto, avvistando a terra il giovane e dando l'allarme. Il 29enne era stato trasportato in ospedale in condizioni disperate ed è morto il giorno seguente. Oltre alla compagna e a due figli piccoli, la vittima ha lasciato la madre e due sorelle, che oggi erano in tribunale a Brescia per l'udienza che si è celebrata davanti al giudice per le udienze preliminari Cesare Bonamartini.