
L’autobus che venerdì ha trasferito gli ultimi migranti dalla frazione Gavazzo di Valbondione Sopra la struttura dove erano ospitati
Valbondione (Bergamo), 18 maggio 2025 – Dopo le numerose proteste dei sindaci, nel giro di meno di un mese sono state completamente svuotate e di fatto chiuse entrambe le strutture di accoglienza migranti dell’alta Valle Seriana. Prima è toccato al centro di di Gromo, chiuso l’8 maggio scorso, nel tardo pomeriggio di venerdì la stessa sorte è invece toccata a quello della frazione Gavazzo di Valbondione, il paese più alto della Val Seriana, che da quasi cinque anni ospitava alcuni richiedenti asilo, accolti in una casa vacanze e gestiti dal consorzio “Melting pot“. Nei giorni precedenti a Pasqua una quarantina dei cinquanta migranti avevano fatto le valigie ed erano stati trasferiti a bordo di pullman inviati dalla Prefettura in altri centri fuori dalla Bergamasca.

L’elenco dei problemi
“Ma io ho continuato a chiedere che anche gli ultimi rimasti venissero spostati, perché qui non c’erano le condizioni giuste” ricorda il sindaco di Valbondione, Walter Semperboni, che era arrivato al punto di minacciare di prendere il treno per Roma e presentarsi davanti al Quirinale con la fascia tricolore per chiedere di porre fine a un sistema di accoglienza che ha definito a più riprese “sbagliato e ingiusto, innanzitutto per i migranti, che non stavano assolutamente bene qui”. Venerdì un nuovo pulmino ha raggiunto la struttura di Gavazzo e ha caricato i dieci migranti ancora rimasti nella frazione di Valbondione. “Sono soddisfatto – sottolinea Semperboni – in primis per loro, erano tutti contenti di partire perché qui non stavano bene”.
Il trasferimento
Ancora nei giorni scorsi il primo cittadino di Valbondione aveva denunciato diversi problemi della struttura, dall’assenza di riscaldamento e di elettricità alla scarsa disponibilità di spazi. I migranti trasferiti in questa ultima tornata sono stati accompagnati in altri centri. Secondo quanto riferisce la Prefettura, sono circa settecento i migranti richiedenti asili attualmente presenti in Bergamasca. Oltre ai centri più grandi di Romano di Lombardia, Taleggio e Castione della Presolana, ci sono strutture più piccole, come quelle di Sorisole e Sotto il Monte, e appartamenti in cui vivono poche persone disseminati sul territorio.