Bergamo, 8 luglio 2025 – Sull'incidente all'aeroporto di Orio al Serio di Bergamo, "mi sembra molto strano che, con le misure di sicurezza che ci sono oggi, una persona possa arrivare a buttarsi davanti ai motori di un aereo. Insomma è alquanto improbabile che una persona, che non sia un addetto ai lavori o un passeggero, possa aggirare la sicurezza”.

A dirlo all'Adnkronos è il professor Gregory Alegi, tra i massimi esperti di aviazione, commentando la morte di Andrea Russo, il 35enne risucchiato dal motore di un aereo che si trovava in fase di rullaggio.
“Oggi i motori degli aerei civili, hanno delle prese d'aria enormi; li chiamiamo turboventola, proprio perché davanti hanno una enorme ventola senza protezioni. Quindi è abbastanza facile possa accadere. Il motore a getto, a reazione, funziona così - spiega Alegi - risucchia l'aria, la accelera e la spinge fuori ad alta velocità: questo fa andare avanti l'aereo, in un ciclo “aspira, comprimi, accelera e espelli”.

Nella storia dell'aviazione "ci sono diversi casi noti in cui persone sono state risucchiate per errore dai motori degli aerei. Ma di persone che si sarebbero lanciate apposta per farsi risucchiare dal motore è la prima volta che lo sento”.

Proprio per evitare incidenti del genere, conclude, "sugli aerei militari ci sono dei segni rossi che indicano il pericolo, mentre sui voli civili non ci sono ma gli operatori sono ben consapevoli e informati. I passeggeri potrebbero anche non saperlo ma il rischio è noto".