San Vittore Olona piange la morte di Teodora Catauta: celebrati i funerali della donna uccisa

La 35enne, madre di una bambina di 10 anni, è stata ammazzata a colpi di pistola dal suo stalker

Il funerale di Teodora Catauta (StudioSally)

Il funerale di Teodora Catauta (StudioSally)

San Vittore Olona (Milano), 5 maggio 2015 - Si sono svolti questo pomeriggio nella piccola chiesa Parrocchiale di San Vittore Olona i funerali di Teodora Catauta, la donna 35enne freddata giovedì in strada a colpi di pistola dal suo stalker Tiziano Rossi (che ha confessato il crimine ma davanti al gip si è avvalso della facoltà di non rispondere). In prima fila la piccola Cinzia, la figlia della vittima e che vive da tempo con il padre a Gerenzano: la bambina visibilmente commossa ha mostrato una grande forza d'animo all'uscita della chiesa. Attorno a lei il grande affetto della gente, la piccola ha saputo trattenere le lacrime, rimandendo a testa alta nel momento dell'addio alla madre. FUNERALITEODORA_5024091_165518

L'OMELIA - Anche il parroco ha toccato il rapporto che c'èera tra la bambina e la madre: "Posso rivelare il contenuto delle parole di Cinzia durante un nostro colloquio di qualche giorno. Cinzia mi ha confermato che la mamma si stava impegnando molto per cambiare giro e stile di vita".

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IL DELITTO - Tiziano Rossi non accettava il desiderio di Teodora di voler cambiare vita. La donna infatti conduceva una esistenza fatta di eccessi e vissuta al limite della legalità. Motivo per cui alla donna, seguita da Servizi Sociali, era stato tolto l'affidamento della figlia. Per questo le ha sparato due colpi di pistola, uno in testa e uno al petto, come si vede fare nei film sulla mafia.

IL CALVARIO - Il 10 luglio lui la picchiò brutalmente sotto casa. E la minacciò: «Se mi denunci ti ammazzo». Qualche giorno dopo, Teodora subì altre botte. Il 21 agosto lui le spruzzò in faccia dello spray al peperoncino e la prese a morsi. Poi la percosse anche con un mattarello. Lei prese coraggio a due mani e presentò regolare denuncia, raccontando ai carabinieri di aver paura di lui e delle sue pericolose reazioni. L’otto settembre finalmente al Rossi fu notificato un provvedimento di divieto ad avvicinarsi a Teodora che innescò in lui uno tsunami emotivo tale da spingerlo alla vendetta. E giovedì mattina il tragico epilogo.

IL SINDACO - "E’ terribile e sconvolgente che nel nostro piccolo paese si sia verificato un fatto di sangue". Il sindaco Marilena Vercesi sottolinea la tristezza dei sanvittoresi per questo fatto di cronaca. FUNERALITEODORA_5024088_165517

"Il nome di Teodora e di San Vittore Olona entreranno nel lungo e triste elenco delle statistiche degli omicidi volontari in cui le vittime sono donne. Un altro delitto passionale di violenza e rancore con una fredda esecuzione perché certi uomini ritengono che la passione equivalga al possesso, e che la donna è colpevole se decide che la relazione di coppia è finta. La morte di Teodora oggi ci addolora tutti ma questo sentimento trasversale ci unisce al forte senso d’indignazione che più profondamente colpisce le donne in quanto figlie, madri , mogli e perché una società civile non può tollerare che troppo spesso muoia una donna per mano dell’ex compagno". Il primo cittadino continua: "La morte di Teodora ci insegna a non ripetere più gli stessi errori, dobbiamo imparare a non odiare, ad amare e a rispettarci ognuno per le nostre diversità. La morte di Teodora ci porti a riflettere sulla tragedia di una vita spezzata e sui riflessi dolorosi che lasceranno un segno indelebile nelle relazioni affettive di coloro che l'hanno amata come madre, come figlia, moglie, sorella o amica".

di Redazione online Legnano (hanno collaborato Davide Gervasi e Christian Sormani)