Annone Brianza, crolla cavalcavia Super 36. Botta e risposta tra Anas e Provincia

L'Anas: "Domandata chiusura da cantoniere, Provincia ha richiesto un'ordinanza formale". La replica della Provincia: "Se Anas riteneva di chiudere la strada poteva chiuderla". Il ministro Delrio: disposta Commissione ispettiva

Crollo cavalcavia Super 36 ad Annone Brianza

Crollo cavalcavia Super 36 ad Annone Brianza

Annone Brianza (Lecco), 28 ottobre 2016 - Verso le 17 di venerdì, un cavalcavia sulla Super36, all'altezza di Annone Brianza, è crollato: un tir è precipitato su alcune automobili in transito. Il bilancio è di un morto e sei feriti, tra cui tre bambini. La vicenda ha immediatamente suscitato reazioni, in particolare nel mondo politico (Leggi l'articolo). 

Il cavalcavia sulla Super36  'rattoppato'
Il cavalcavia sulla Super36 'rattoppato'

LA REPLICA DELLA PROVINCIA: "NON SERVIVA UN'ORDINANZA" - In serata è arrivata la replica del responsabile della viabilità della Provincia di Lecco, Angelo Valsecchi: "Non serviva un'ordinanza, se Anas riteneva di chiudere la strada poteva chiuderla". Così  Valsecchi, commenta la ricostruzione del crollo del ponte sulla statale 36. "Prendiamo atto delle dichiarazioni di Anas ma la richiesta che ci è pervenuta è diversa. L'Anas stava eseguendo verifiche su una struttura di sua proprietà e noi eravamo in attesa delle loro determinazioni - afferma il presidente della Provincia di Lecco, Flavio Polano, giunto sul luogo del crollo -  qui ci sono due infrastrutture una superiore e una inferiore, quella inferiore era transitabile al momento del crollo e il proprietario del manufatto è Anas. Se c'è un rischio imminente Anas poteva chiudere la strada. Il nostro personale è arrivato alle 14.30, eravamo qui ma le verifiche strutturali competono a loro, noi eravamo in attesa delle risultanze, eravamo attivati ma Anas non ci ha detto di chiudere la strada. Se il ponte non è di mia proprietà loro mi devono dire cosa fare, noi - ribadisce - eravamo pronti ad attivarci e in attesa delle loro determinazioni". 

IL CANTONIERE: HO VISTO CADERE IL PONTE - "Mi è arrivata alle 13.30 una chiamata dalla sala operativa per venire al km 41.200 perché era stata segnalata la caduta di calcinacci dal viadotto. Io mi trovavo a qualche chilometro da qua, a Garbagnate, mi sono subito precipitato. Dopodiché è arrivata la polizia stradale, a cui ho comunicato che avrei chiuso la corsia di marcia per i calcinacci e avrei contattato i miei superiori per fare un sopralluogo e decidere il da farsi". E' il racconto ai cronisti del cantoniere dell'Anas, Tindaro Sauta, dopo il crollo del cavalcavia, in provincia di Lecco. E' stato lui il primo a dare l'allarme nel pomeriggio. "La statale - ha aggiunto - contatta la Provincia e io dico che serve chiudere anche di sopra (sp 49, ndr), non far passare nessuno. Arrivano due addetti della Provincia a cui dico: 'Secondo me, bisogna chiudere, almeno un paio d'ore, finché capiscono i miei superiori di che cosa si tratta. Un funzionario della provincia mi dice: 'Ma sa, ci vogliono due righe scritte, l'ordinanza'. Rispondo: 'Io non faccio righe scritte o ordinanza. Secondo me, la strada è da chiudere, perché potrebbe esserci qualche problema'. Ma io mio sapere si ferma lì. Per quello ho chiamato i miei superiori".

 "Io - ha detto ancora Sauta - ho chiuso la corsia con i mezzi che avevo a disposizione al momento. Ho contattato la nostra ditta di manutenzione e avevo già messo l'apposita segnaletica che dirottava il traffico sulla corsia di sorpasso. Io ho visto cadere il viadotto alle 17.20. L'unica cosa che sono riuscito a fare: ho visto una bambina che tiravano fuori da una macchina e mi sono precipitato per dare una mano a chi vedevo che riusciva a venire fuori dalla macchina. Io sono saltato sul guardarail e ho preso in braccio la bambina, dopo che il papà l'aveva tirata fuori dalla macchina, l'ho portata giù, distante, perché la macchina sembrava che prendesse fuoco. Poi il marito ha preso la moglie e io l'ho presa in braccio e l'ho stesa a terra. Avrei voluto fare di più, tirare su il viadotto con le mie mani, ma non riuscivo", ha concluso con amarezza.

DELRIO: "INCHIESTA PER VERIFICHE" - Il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio sta predisponendo una Commissione ispettiva al fine di verificare ed analizzare su quanto accaduto.  Sul posto il Vice Ministro Riccardo Nencini.