MANUELA MARZIANI
Cronaca

Strage in acqua, i consigli dell’esperto sulle insidie dei fiumi: “Non nuotare controcorrente. E attenzione agli choc termici”

L’ultima vittima è un ragazzo di 24 anni che domenica si trovava al ponte della Becca, nel Pavese. La quinta del Ponte di Ferragosto in Lombardia. Il monito Guido Corsato, presidente della società cooperativa Battellieri Colombo: la sabbia può essere fragile, alto il rischio di cadute. “E valgono sempre gli avvertimenti che ci davano da piccoli”

Nel tondo l'esperto Guido Corsato, sullo sfondo i soccorsi scattati domenica nel pavese dove si è consumata l'ennesima tragedia

Nel tondo l'esperto Guido Corsato, sullo sfondo i soccorsi scattati domenica nel pavese dove si è consumata l'ennesima tragedia

Pavia – L’ultima vittima è un ragazzo di 24 anni che domenica si trovava al ponte della Becca, nel Pavese. La quinta del Ponte di Ferragosto in Lombardia

Negli ultimi mesi è stato registrato un aumento degli annegamenti nel Ticino, che cosa sta succedendo?

“Il Ticino come tutti i fiumi è insidioso - risponde Guido Corsato, presidente della società cooperativa Battellieri Colombo, 140 anni di storia, e profondo conoscitore del fiume -. In alcuni tratti il fondale in sabbia è fragile e si rischia di cadere. In altri, invece, ci sono mulinelli che possono risultare pericolosi. Se non si conosce il Ticino, si rischia. Le persone che hanno perso la vita nel fiume negli ultimi episodi non erano pavesi, evidentemente non conoscevano il Ticino”.

Non sarebbe il caso di organizzare dei corsi per far conoscere il fiume?

“Si potrebbero fare per i fruitori abituali del Ticino. Ma non si può illustrare il fondale, in quali punti si formano mulinelli e dove è più basso: il letto del fiume cambia ogni anno. Si possono fornire delle indicazioni di massima sulla base delle conoscenze che noi possediamo e siamo pronti a farlo”.

In diversi punti del corso d’acqua esiste un divieto di balneazione non rispettato.

“Il Comune di Pavia emette ogni anno ordinanze di divieto di balneazione non per la qualità delle acque bensì per la loro pericolosità, ma ogni giorno c’è qualcuno che si immerge per cercare un po’ di refrigerio. Ignorano la pericolosità del fiume perché, se negli anni Settanta esistevano le draghe che creavano buche in modo da estrarre la ghiaia, oggi le buche ci sono ugualmente e spesso non si vedono. Basta che ci si metta un piede o si finisca in un punto in cui il fondale cede e si cade. Il fiume va rispettato. Chi viene multato, si arrabbia. Ma è una questione di sicurezza”.

Se si cade in un fiume, cosa si dovrebbe fare e cosa evitare?

“Non cercare di nuotare controcorrente perché le correnti sono molto forti, il rischio è di stancarsi fino a perdere la vita. E provare a non farsi prendere dal panico ma lasciarsi trasportare fino a riva o in un punto in cui si può nuotare. Certo è essenziale sapere almeno stare a galla. Ecco, sarebbe importante che tutti, fin da piccoli, seguissero un corso di nuoto”.

Quali regole bisogna seguire per andare sul fiume?

“Quelle che le mamme ci hanno ripetuto fino alla nausea, quando andavamo al mare. Non buttarsi in acqua dopo aver fatto un’abbondante colazione e non farlo quando si è rimasti al sole per un’ora cercando il fresco dell’acqua. Lo choc termico potrebbe risultare fatale e questo vale sempre. Anche in piscina”.