Giallo di Marcheno, nuove ricerche dei Ris in fonderia. L'avvocato dei Bozzoli: "E' accaduto tutto lì"

Un operaio: "Impossibile prendere Mario e gettarlo in un forno con facilità". Le unità cinofile e i Ris dei carabinieri sono tornate nella fabbrica da dove è scomparso Mario Bozzoli l'8 ottobre. Attesa per i risultati dell'autopsia di Giuseppe Ghirardini, trovato morto senza segni apparenti di violenza. Aperti due fascicoli contro ignoti LA SCHEDA / Tutte le tappe del giallo

Imprenditore scomparso, Ris e unità cinofile cercano tracce preziose fra scarti della Bozzoli

Imprenditore scomparso, Ris e unità cinofile cercano tracce preziose fra scarti della Bozzoli

Marcheno, 19 ottobre 2015 - Un ingegnere metallurgico per verificare il funzionamento del forno dell'azienda, ispezionata in giornata dal Ris dei carabinieri. Il legale della famiglia di Mario Bozzoli vuole nominare un consulente affinché verifichi le caratteristiche tecniche del forno che si trova nell'azienda dalla quale l'imprenditore è scomparso l'8 ottobre scorso. Patrizia Scalvi a questo proposito ha incontrato nel mattino il pm titolare delle indagini, Alberto Rossi. "È necessario avere i dati tecnici di quel forno - ha detto -Bisogna capire se quel forno possa essere aperto in presenza di alte temperature". Scalvi ha ribadito che "tutto deve essere accaduto in quella fabbrica: sia che Bozzoli sia ancora lì, sia che sia stato portato via". Da qui l'intenzione di nominare un consulente tecnico per verificare il funzionamento del forno dell'azienda.

Un operaio della fabbrica ha ricordato che "Mario era sereno quella sera e non ho visto movimenti strani in azienda". L'uomo era presente in fabbrica la sera della scomparsa dell'imprenditore. "Quella sera mi aveva chiesto di non andare via alle 18, ma di aspettare le 19. L'ultima volta che l'ho visto era impegnato sul muletto" ha spiegato l'operaio, da 14 anni dipendente di Bozzoli. Sulla possibilità che l'imprenditore sia finito in uno dei forni dell'azienda, l'operaio ha detto: "Impossibile prendere un uomo della struttura fisica di Mario e buttarlo dentro il forno con facilità".

Nel frattempo si è avuto conferma del fatto che il corpo di Giuseppe Ghirardini, l'operaio della Bozzoli, tra gli ultimi a vedere l'imprenditore vivo e che è stato trovato morto ieri sulle montagne di Ponte di Legno. Scomparso giovedì sera, il suo corpo è stato trovato dai vigili del fuoco di Milano a un centinaio di chilometri dalla sua abitazione dopo essere scomparso da mercoledì scorso da Marcheno, non presentava segni evidenti di violenza. L'ipotesi piu' accreditata al momento e' che sia morto per il freddo o per un malore dopo aver vagato in montagna per diverso tempo. L'autopsia dovrebbe svolgersi nelle prossime ore, al più tardi domani.

Al centro dell'indagine resta quindi la fabbrica. Gli inquirenti ne appaiono convinti: Mario Bozzoli da li' non sarebbe mai uscito. Proprio per questo i Ris stanno effettuando ancora rilievi all'interno dello stabilimento concentrandosi soprattutto sul forno del quale hanno disposto anche l'esame di filtri. Lo scopo e' quello di trovare qualche traccia, anche infinitesimale, che possa riportare all'imprenditore scomparso. Al lavoro, come consulente della procura di Brescia, titolare dell'inchiesta e' il Pm Alberto Rossi, anche Cristina Cattaneo, l'anatomopatologa che si e' gia' occupata anche del caso di Yara

Sono due, ed entrambi ancora contro ignoti, i fascicoli aperti dalla Procura di Brescia in relazione alla scomparsa dell'imprenditore Mario Bozzoli, e la morte di un suo dipendente. In relazione alla morte di Giuseppe Ghirardini, la Procura di Brescia ha aperto un fascicolo con l'ipotesi di istigazione al suicidioSi tratta, è stato spiegato in ambienti giudiziari, di un'ipotesi tecnica, per consentire accertamenti quali l'autopsia che è stata eseguita oggi mentre gli esiti si sapranno solo nei prossimi giorni.