
Varese, pianta organica di 37 figure amministrative solo 19 effettivi. Interrogazione dell’onorevole Pellicini
Il problema della carenza d’organico alla Procura di Varese finisce sulla scrivania del ministro della giustizia della Repubblica italiana Carlo Nordio. A portare la situazione alla sua attenzione è stato Andrea Pellicini (nella foto), deputato varesino di Fratelli d’Italia, componente della Commissione Giustizia della Camera e avvocato di professione. Pellicini ha presentato un’interrogazione parlamentare sul tema, dopo aver incontrato nei giorni scorsi il procuratore di Varese Antonio Gustapane. Occasione nella quale l’onorevole ha potuto verificare le gravi carenze di personale della Procura della Repubblica di Varese, soprattuto per quanto concerne le segreterie dei pubblici ministeri.
A fronte di una pianta organica di 37 amministrativi, la sede varesina ha in servizio soltanto 19 persone. Numeri citati nell’interrogazione, in cui Pellicini sottolinea inoltre che "il problema rischia di aggravarsi nei prossimi mesi, in quanto i pubblici ministeri, dai quattro in servizio attualmente, diventeranno almeno otto entro dicembre, a danno dell’organizzazione di alcune segreterie". Quindi il deputato fa presente che risultano attualmente 20 domande di mobilità di dipendenti di enti locali che hanno chiesto di essere trasferiti a lavorare alla Procura – alcuni con già il nullaosta da parte delle amministrazioni di appartenenza – ma che allo stato non ci sono novità sul loro effettivo trasferimento. "Laddove queste persone fossero autorizzate a prendere servizio presso la Procura della Repubblica di Varese, verrebbero colmati i vuoti di organico e potrebbe essere garantito il corretto espletamento di tutte le funzioni dell’Ufficio", sottolinea Pellicini nell’interrogazione. In conclusione l’onorevole varesino chiede dunque al ministro Nordio se gli uffici competenti del suo dicastero intendano adottare i provvedimenti di competenza per autorizzare e velocizzare il trasferimento del personale dagli enti locali alla Procura.
Lorenzo Crespi