Sesto Calende, spaccio nei boschi: arrestati due pusher, uno era sfuggito alla cattura lo scorso marzo

Sorpresi nel sonno all’interno di una tenda da campeggio in cui si rifugiavano al termine della giornate passate a vendere droga

Sesto Calende (Varese), 11 maggio 2024 – I Carabinieri della Stazione di Sesto Calende coadiuvati da quelli della Compagnia di Gallarate hanno arrestato due cittadini magrebini dediti al cosiddetto spaccio nei boschi.

Carabinieri in azione nei boschi della droga (Foto repertorio)
Carabinieri in azione nei boschi della droga (Foto repertorio)

Alle prime luci dell'alba è scattata l'operazione che ha portato all'arresto dei due uomini che sono stati sorpresi nel sonno all'interno di una tenda da campeggio in cui si rifugiavano al termine delle giornate passate a spacciare. Il bivacco era stato allestito in un'impervia zona boschiva, distante dal quotidiano punto di spaccio, ricreando un habitat in cui si erano ricavati i minimi e necessari comfort per sopperire ai rigori delle notti passate all'addiaccio. Gli spacciatori però non avevano fatto i conti con la determinazione, la pazienza e l'acume investigativo degli uomini dell'Arma la cui professionalità ha pagato anche questa volta.

Uno dei due arrestati era riuscito a sfuggire alla cattura durante l'operazione del 25 marzo, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio, nel corso della quale i Carabinieri avevano dato esecuzione a 17 ordinanze di custodia cautelare in carcere, nelle province di Varese e Milano, permettendo di disarticolare un organizzato sodalizio criminoso dedito allo spaccio nelle aree boschive, del quale faceva parte anche il soggetto arrestato oggi. L'attività investigativa aveva permesso di documentare, tra le altre cose, circa 11.200 cessioni di sostanze stupefacenti.

Un numero impressionate che evidenzia la gravità del fenomeno e che, nonostante la segnalazione alle competenti Autorità di circa 160 assuntori e il ritiro di 99 patenti di guida, non ha scoraggiato gli acquirenti, che continuano ad andare nei boschi in cerca di "roba" da comprare, contribuendo al fiorente giro di affari degli spacciatori. Per entrambi gli stranieri si sono inevitabilmente aperte le porte del carcere di Busto Arsizio, in attesa di essere interrogati dall'Autorità Giudiziaria.