Saronno, morti sospette in ospedale. Il direttore dell'Ats Lattuada: "Massima chiarezza"

La commissione, composta da nove professionisti, sarà chiamata a valutare i protocolli e le procedure seguite dalla struttura sanitaria finita nella bufera

Carabinieri al pronto soccorso di Saronno

Carabinieri al pronto soccorso di Saronno

Saronno, 5 dicembre 2016 -  «Sostengo e supporto al lavoro della magistratura». Con queste parole la dottoressa Paola Lattuada, direttore generale dell'Agenzia di tutela della salute dell’Insubria e membro della commissione disciplinare istituita su mandato di Regione Lombardia, definisce il delicato lavoro che insieme ad altri sette professionisti si appresta a fare. La commissione, composta da nove professionisti e annunciata tre giorni fa all'ospedale a Saronno dall’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, sarà chiamata a valutare i protocolli e le procedure seguite dalla struttura sanitaria finita nella bufera per morti sospette in corsia, a seguito della maxi inchiesta dei carabinieri di Saronno, che ha portato all’iscrizione nel registro degli indagati di quindici persone, tra cui il medico Leonardo Cazzaniga e la sua compagna infermiera Laura Taroni, arrestati con l’accusa di aver ucciso l’uno quattro pazienti in corsia, l’altra suo marito in concorso con il medico.

«Sarà un lavoro delicato, la nostra commissione durerà circa trenta giorni e sarà chiamata a valutare l’aspetto organizzativo dell’ospedale – spiega Lattuada –. Parlo di tutto quanto ha a che fare con il rispetto di procedure e protocolli e con la valutazione dei rischi rispetto ai dati raccolti». Non entrerà quindi nel merito della questione che, come precisa Lattuada, «è e deve restare competenza della magistratura, alla quale saremo tenuti a riferire passo passo quanto esaminato, per dare sostegno e supporto all’inchiesta».

Non è escluso, come ha anticipato anche l’assessore Gallera, che, all’esito della commissione, gli stessi protocolli e procedure esistenti possano essere modificati «perché casi del genere non si ripetano più». Sul fronte dell’inchiesta già da oggi potrebbero essere sentiti dagli inquirenti gli altri medici indagati a vario titolo per omessa denuncia, falso ideologico e favoreggiamento, così come i testimoni. Gli investigatori, inoltre, continuano a lavorare su circa una trentina di cartelle cliniche riguardanti pazienti trattati dal medico arrestato e sugli altri decessi «sospetti» nella famiglia della sua compagna.

E' attesa invece tra oggi e domani la decisione del gip sulla richiesta di arresti domiciliari per Leonardo Cazzaniga, detenuto nel carcere di Busto Arsizio. Una domanda per i domiciliari è stata presentata venerdì dal suo avvocato Enza Mollica. A riguardo, invece, di possibili analoghe richieste per la sua compagna e detenuta nel carcere di Como Laura Taroni, il suo legale difensore, l’avvocato Monica Alberti, ha sottolineato quanto «ogni valutazione sia al momento prematura». I due, a quanto si apprende, dal momento del loro arresto non avrebbero mai chiesto l’uno dell’altra. Solo la Taroni, dopo il primo giorno di carcere, si è detta «molto preoccupata per i suoi figli».