Omicidio di Cairate, le dichiarazioni di Carolo: “Andrea Bossi era innamorato di me. Mi riempiva di regali, perché ucciderlo?”

Il 21enne di Samarate è accusato con Michele Caglioni della morte del 26enne, ucciso con un fendente alla gola tra il 26 e il 27 gennaio

Douglas Carolo, accusato dell'omicidio di Andrea Bossi a Cairate

Douglas Carolo, accusato dell'omicidio di Andrea Bossi a Cairate

Cairate (Varese), 11 aprile 2024 – Per oltre due ore e mezza Douglas Carolo, il 21enne di Samarate ha parlato: insieme a Michele Caglioni, 20 anni di Cassano Magnago, Carolo è stato arrestato per l’omicidio di Andrea Bossi, assassinato con un fendente di coltello al collo nella notte tra il 26 e il 27 gennaio nella sua abitazione di via Mascheroni a Cairate, in provincia di Varese. Quelle rilasciate in carcere oggi davanti al pubblico ministero Francesca Parola sono le prime dichiarazioni ufficiali del ragazzo. Il 21enne ha negato di aver ucciso Bossi esattamente come aveva fatto davanti alla pm Caglioni lo scorso 4 aprile, quindi con uno scambio di accuse fra i due indagati.

Carolo ha spiegato che con il 26enne erano amici. Bossi era innamorato di lui che però lo aveva respinto. Tanto innamorato da coprirlo di regali e finanziarlo, quindi perché ucciderlo per rapinarlo? Anzi Carolo ha spiegato che dovendo denaro ad altri, quella sera era andato a Cairate per chiedere ad Andrea un prestito. E Andrea aveva acconsentito a dagli la somma.

Il 21enne, assistito dagli avvocati Vincenzo Sparaco e Giammatteo Rona, ha detto di non aver parlato subito a causa dei suoi precedenti. "Il mio assistito temeva che, essendo lui quello con precedenti, lo avrebbero accusato sicuramente di essere il killer", ha spiegato Sparaco. L'indagato ha anche fornito indicazioni sul possibile nascondiglio del coltello usato per l'omicidio, anche se ha detto di non averlo nascosto. Secondo Carolo, potrebbe trovarsi in un campo non lontano dal luogo del delitto e non in un tombino come detto da Caglioni.