Morazzone, bimbo ucciso dal padre. La Procura: chiesta pericolosità sociale e domiciliari

Dopo l'accoltellamento di un collega ma il gip "ha accolto la richiesta,ravvisando solo un rischio di inquinamento probatorio e ha autorizzato incontri con la moglie e il figlio"

Nei riquadri, il piccolo Daniele e il padre Davide

Nei riquadri, il piccolo Daniele e il padre Davide

Varese, 4 gennaio 2022 - La  Procura di Varese si "difende" e fa sapere in una nota di aver  contestato a Davide Paitoni, l'uomo che ha ucciso il figlio di 7 anni e poi cercato di ammazzare la mogliela pericolosità sociale quando ha chiesto che fosse messo ai domiciliari. Una contestazione avvenuta dopo che, lo scorso 26 novembre, Paitoni venne arrestato con l'accusa di tentato omicidio nei confronti di un collega di lavoro. 

È la stessa Procura a sottolinearlo in un comunicato "per una corretta informazione" dopo le polemiche scoppiate dopo l'omicidio "Di fronte a questa tragedia, a questo gesto sconvolgente, impensabile e ingiustificato - sottolinea la Procura - non possiamo che esprimere la nostra vicinanza alla mamma del piccolo Daniele e impegnarci ancora di più contro la violenza sulle donne".

In  Procura, spiega la nota, oltre al procedimento penale per l'omicidio del figlio, pende nei confronti di Paitoni "un procedimento penale per il delitto di tentato omicidio in danno di un collega di lavoro". A  fine novembre, dopo una lite, "Paitoni avrebbe estratto un coltello e colpito il collega" e "dopo l'arresto in flagranza ad opera della polizia giudiziaria, il pubblico ministero ha qualificato il fatto come tentato omicidio e ha chiesto, unitamente alla convalida dell'arresto, l'applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari, sul presupposto della ritenuta pericolosità sociale dell'indagato, anche per precedenti denunce". Il Giudice per le indagini preliminari, prosegue la nota "ha accolto la richiesta, peraltro ravvisando solo un rischio di inquinamento probatorio, attesa la ritenuta necessità di chiarire la dinamica della lite e, successivamente, ha autorizzato incontri del detenuto con la moglie e il figlio". Inoltre, "in Procura pende altro procedimento penale" nei suoi confronti "per i reati di lesioni e minacce, in relazione a denunce presentate nei suoi confronti dalla moglie e dal suocero a proposito di condotte aggressive in loro danno".

Le denunce, spiega la Procura di  Varese, risalgono ai mesi di marzo e aprile scorso e "si inquadrano nel contesto del conflitto familiare scaturito dalla decisione della moglie di separarsi". L'ufficio precisa non siano "pervenute segnalazioni di ulteriori ed analoghi episodi con riguardo a nessuno dei familiari dell'indagato" e che"non risulta, per la parte di competenza di questa Procura, l'instaurazione di un giudizio civile per la separazione tra i coniugi" e "non sono pendenti, presso questa Procura, neppure procedimenti per maltrattamenti in famiglia o atti persecutori". Sul caso la ministra della Giustizia Marta Cartabia ha chiesto all'ispettorato di "svolgere con urgenza i necessari accertamenti preliminari".

Al momento Davide Paitoni deve rispondere di omicidio "con l'aggravante della premeditazione e della commissione contro un discendente" ed averlo commesso per "motivi abbietti". Inoltre, il 40enne di Morazzone deve rispondere del tentato omicidio aggravato della moglie da cui si stava separando. 

E si svolgeranno venerdì prossimo, 7 gennaio i funerali del piccolo Daniele. La cerimonia si terrà alle 14:30 nell'oratorio di San Luigi Schianno, che il piccolo frequentava e dove gli animatori dopo la tragedia lo hanno ricordato con un post commosso su Facebook. Il sindaco di Morazzone, Maurizio Mazzucchelli, lo ha annunciato sui social aggiungendo che nell'occasione "verrà proclamato il lutto cittadino sia a Morazzone che a Gazzada Schianno", cioè le due cittadine del Varesotto dove abitavano rispettivamente Davide Paitoni e la moglie, che era tornata con il piccolo a vivere insieme ai genitori.

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