Mirella Cerini, la sindaca di Castellanza morta con il tricolore al collo. Le ultime parole: “Salgo a bere qualcosa di caldo”

Uccisa a 50 anni da un malore improvviso dopo il discorso del 25 Aprile. Il corpo trovato da un agente di polizia locale nel cortile del Comune. L’intera provincia di Varese e non solo sotto choc

Il sorriso di Mirella Cerini morta a 50 anni dopo il discorso per il 25 aprile

Il sorriso di Mirella Cerini morta a 50 anni dopo il discorso per il 25 aprile

Castellanza (Varese), 26 aprile 2024 – Mirella Cerini, 50 anni, sindaca di Castellanza, eletta la prima volta nel 2016, rieletta nel 2021, è stata stroncata giovedì da un malore improvviso, probabilmente un infarto, dopo aver partecipato alla cerimonia per la Festa della Liberazione. Morta con la fascia tricolore addosso, trovata ormai senza vita nel cortile di Palazzo Brambilla, la sede del Municipio, dopo aver tenuto il discorso ufficiale. Discorso che nello stesso giorno in cui l’ha pronunciato resterà nella memoria, diventato il suo saluto alla città che tanto ha amato e il suo testamento. Al termine della cerimonia si era congedata dai colleghi di Giunta dicendo di non sentirsi bene e di voler salire in ufficio per prendere una bevanda calda. A ritrovarla, ormai priva di vita, un agente della polizia locale.

Una morte che ha suscitato sgomento e incredulità in tutta la provincia, tra i suoi concittadini, tra i colleghi sindaci, nel mondo dell’industria e in quello universitario, dal sindacato e dallo sport, unanime il cordoglio per una donna che era stata in grado fin dai primi tempi della sua elezione – lei che in precedenza non aveva mai fatto politica – di farsi apprezzare per competenza, schiettezza, grinta, entusiasmo, passione.

Laureata in architettura, aveva lavorato per 13 anni nel settore privato quindi nel 2012 dipendente del Comune di Milano. Nel 2016 la svolta, la candidatura alle elezioni amministrative della sua città, Castellanza, con la lista civica, Partecipiamo, e la vittoria. Cinque anni dopo, nel 2021, la rielezione e lei sempre con stessa grinta e lo stesso entusiasmo pronta, come diceva, a dare il meglio per la sua città che da ieri è ammutolita, chiusa nel silenzio, sgomenta e incredula di fronte alla sua improvvisa scomparsa.

Tanti i messaggi di cordoglio che si sono susseguiti nella giornata: parole di stima, di apprezzamento, di amicizia, di gratitudine, il suo valore riconosciuto anche dagli avversari politici.

"La notizia di questa morte improvvisa ci colpisce duramente – ha detto il presidente dell’Anci, Antonio Decaro – a nome mio personale, dell’Anci e di tutte le sindache e tutti i sindaci d’Italia ci stringiamo alla famiglia e alla comunità di cittadini che da otto anni la considerava un punto di riferimento essenziale per la città". "Ho sempre ritenuto Mirella Cerini uno dei migliori sindaci del territorio con cui ho avuto modo di collaborare – ha detto il sindaco di Busto Arsizio Emanuele Antonelli –. È una grandissima perdita sia per i suoi concittadini ma soprattutto per i suoi cari a cui rivolgo un caloroso abbraccio, anche a nome di tutta l’amministrazione e della Città di Busto Arsizio". Ieri erano i ricordi ad affiorare alla memoria di Giovanni Montano, sindaco di Olgiate Olona, che con Mirella Cerini ha avuto una lunga collaborazione: "Non aveva nessuna formazione politica – ha dichiarato – ma venne eletta e rapidamente divenne una grande sindaca, punto di riferimento autorevole e appassionato per tutti i colleghi della valle con i quali ha condiviso tante battaglie con una spiccata sensibilità soprattutto per i più deboli. Lascia un grande vuoto in tutti noi. L’essere sindaca è stata la sua vita".

Profondo il cordoglio della Liuc, l’università Cattaneo di Castellanza: "L’improvvisa scomparsa di Mirella Cerini ci lascia increduli e tristi – dice il presidente Riccardo Comerio –. Appassionata della vita e innamorata della sua città, è stata una sindaca attenta, competente e disponibile, interpretando il suo ruolo con spirito di servizio e impegno per il bene comune. Il calore della sua risata cristallina rimarrà in chiunque crede che anche un ruolo istituzionale possa essere vissuto con senso di umanità ed empatia".

Il presidente di Confindustria Varese Roberto Grassi ieri così la ricordava: "Un’amministratrice lungimirante, sempre pronta all’ascolto e dedita alla sua città. Garbata e gentile nei modi, allo stesso tempo determinata, nell’interpretare il proprio ruolo per il bene comune. Tutte doti che abbiamo potuto apprezzare in questo ultimo anno in cui abbiamo lavorato molto insieme su progetti di sviluppo". "Una donna di cui ricordiamo l’instancabile impegno amministrativo, ma anche la grande sensibilità sociale nei confronti dei suoi concittadini", scrive la Cgil di Varese. Sindaca fino all’ultimo istante della sua vita. In fascia tricolore.