Laura Prati e la laurea impossibile, l’università: "Manca una legge"

A Ferrara un "attestato di studi" alla memoria consegnato ai familiari dell’ex sindaca di Cardano. Sfuma l’ipotesi del titolo ad honorem

Laura Prati

Laura Prati

Cardano al Campo (Varese) - Da una parte la medaglia d’oro alle memoria. Dall’altra il grande desiderio di Massimo Poliseno, suo figlio, che non potrà realizzarsi.

dieci anni dalla morte non ci sarà la laurea honoris causa per Laura Prati, la sindaca di Cardano al Campo ferita il 2 luglio 2013 dai colpi esplosi da un vigile urbano e deceduta tre settimane dopo. Ma l’università onorerà comunque la sua memoria. Domani al dipartimento di studi umanistici dell’ateneo di Ferrara, ai familiari verrà consegnato un attestato. Laura Prati era iscritta a Scienze dei Beni culturali e ambientali, macinava esami su esami con il massimo dei voti e anche con la lode.

Era sicura una brillante laurea se quella mattina Giuseppe Daniele Pegoraro, ex vice comandante della polizia municipale, sospeso dal servizio dopo una condanna per peculato, non si fosse materializzato negli uffici comunali e non avesse fatto fuoco per tre volte con una 7.65 contro il vicesindaco Costantino Iametti e contro la sindaca. Iametti sopravvisse. Laura disse addio alla vita il 22 luglio. Pegoraro sconta l’ergastolo.

Il presidente Mattarella ha insignito la sindaca di Cardano della medaglia d’oro al valor civile. Massimo si è battuto per anni per quella laurea, con tenacia, con tutto l’amore per la madre perduta troppo presto. Qualche tempo fa aveva rivolto un appello al Capo dello Stato. Fondava la sua richiesta e la sua speranza anche su un precedente: quello di Dario Capolicchio, studente di architettura vittima della strage mafiosa di via dei Georgofili, a Firenze, nel maggio del 1993. L’anno dopo Oscar Luigi Scalfaro, presidente della Repubblica, laureò ad honorem il giovane Capolicchio. Dall’università avevano risposto di essere "spiacenti di comunicare che la normativa in materia non prevede al momento questa possibilità". In sostanza manca una legge per chi deve ancora sostenere più esami. L’università era disponibile a rilasciare un attestato degli studi compiuti "alla luce dell’alto valore profuso dalla Signora Prati nell’espletamento del proprio compito di amministratore pubblico e della tragica circostanza che ha determinato l’interruzione della carriera universitaria".

"Sono felice - dice Massimo Poliseno - ed emozionato per il riconoscimento della medaglia d’oro al valor civile. Significa che a dieci anni dalla sua scomparsa mia madre viene ricordata come un esempio per le generazioni di oggi e per le generazioni future. Mi fa piacere che l’università di Ferrara abbia voluto attribuire alla sua memoria questo attestato di studi perché so quanto fossero importanti per la mamma l’istruzione e la cultura. Accettiamo con piacere anche questo riconoscimento, ma c’è la speranza che possa aggiungersi qualcosa di più. Non rinuncio alla mia battaglia".