
Vincenzo Gerardi e Teresa Stabile da un video trasmesso da La Vita in Diretta
Samarate (Varese) – Vincenzo Gerardi, 56 anni, secondo le dichiarazioni di alcuni familiari della sua vittima, da mesi tormentava Teresa Stabile, 55. Prima di ucciderla a coltellate, la sera del 16 aprile appena la donna aveva varcato il cancello d’ingresso alla palazzina in via San Giovanni Bosco a Samarate, l’uomo – che non accettava la decisione di separarsi – aveva continuato a tormentarla arrivando a controllarla in ogni movimento. Per questo il pubblico ministero di Busto Arsizio (Varese) Ciro Caramore è intenzionato a contestare a Gerardi, oltre all'accusa di femminicidio, anche quella per stalking.
“Me lo sento, mi ucciderà”
La vita della donna era diventata un inferno e temeva per la sua vita, pare avesse persino confidato a un’amica: “Me lo sento, mi ucciderà”. Ma Gerardi minacciava di uccidersi se lei non fosse tornata, la aggrediva verbalmente, addirittura posteggiava la propria auto davanti al garage di lei così che fosse costretta a chiamarlo per poter uscire con la vettura e quindi potesse vederla controllandone gli spostamenti. Una situazione sempre più esasperante, e un mese e mezzo fa, dopo l’ennesimo contrasto davanti al box, il figlio maggiore della coppia si è rivolto ai carabinieri denunciando il padre per violenza privata.
Joker su Whatsapp
Di Vincenzo Gerardi, 57 anni, in molti avevano l’immagine di “Un uomo normale, riservato, gentile. Quasi timido”. Un’immagine che stride non solo con l’efferatezza del delitto, ma anche con alcuni particolari angoscianti. Il primo, già emerso, il messaggio inviato alla suocera subito dopo l'omicidio che diceva “Ho fatto ciò che dovevo, buona Pasqua». Il secondo l’immagine che l’uomo aveva messo come stato di WhatsApp e cioè un meme raffigurante il Joker - film del 2019 di Todd Phillips incentrato sui disturbi psichici dell'antagonista di Batman.
Teresa era terrorizzata dal marito
Fino a novembre i coniugi avevano abitato nell’appartamento al primo piano, dove era rimasto Gerardi. La vittima da alcuni mesi si era trasferita dai genitori, nella seconda palazzina all’interno dello stesso complesso residenziale, e aveva avviato la separazione. Nonostante fosse terrorizzata dal suo comportamento e temesse che potesse farle del male, Teresa Stabile non l’aveva mai denunciato, sperava in questo modo di non irritarlo e quindi di arrivare rapidamente alla separazione. Invece nella serata di mercoledì il tragico epilogo: Gerardi l’ha attesa, è salito sull’auto e ha sferrato le coltellate mortali per poi allontanarsi a piedi con il coltello ancora in mano. Mentre i soccorsi in via San Giovanni Bosco cercavano di salvare la vita alla cinquantacinquenne, è stato raggiunto dai carabinieri, in una via poco distante, e davanti ai militari ha tentato di uccidersi: prima che potesse ferirsi è stato però bloccato con il taser e arrestato.