Cadavere sul fondo del lago Maggiore scoperto da due sub: giallo a Castelveccana

Il corpo di un uomo sui 30 anni è stato avvistato durante un’immersione in località Cinque Arcate: recuperato dai Vigili del fuoco dopo due ore di lavoro

I lavori di recupero del cadavere da parte dei Vigili del fuoco

I lavori di recupero del cadavere da parte dei Vigili del fuoco

Castelveccana (Varese) – Una settimana iniziata col naufragio dell’imbarcazione al largo delle coste di Lisanza, con quattro persone che hanno perso la vita, e che si è conclusa ieri nel primo pomeriggio col ritrovamento a sette metri di profondità di un cadavere. Non sembra esserci pace per il lago Maggiore in questi giorni, al centro della cronaca nera più che per i borghi pittoreschi e le sue spiagge affacciate sulla sponda lombarda e su quella piemontese. A fare la scoperta – degna a tutti gli effetti di un film dell’orrore – sono stati ieri poco dopo le 14 due sub professionisti impegnati in un’immersione all’altezza della località “Cinque Arcate“ a Castelveccana, in alto lago. 

A una profondità di circa 7 metri, si sono ritrovati faccia a faccia con un corpo umano rimasto incagliato sott’acqua. I sub sono riemersi e hanno immediatamente fatto scattare l’allarme. Sul posto sono arrivati i vigili del fuoco del distaccamento di Luino assieme agli specialisti del soccorso acquatico a bordo di un battello pneumatico.

Sono stati i sommozzatori – dopo un lavoro impegnativo che li ha impegnati un paio d’ore – a portare a galla la salma, che è stata messa a disposizione delle autorità. In particolare dei carabinieri della Compagnia di Luino. Che hanno subito avviato un’indagine. Escluso fin dal primo momento che potesse trattarsi di una delle vittime del naufragio di Lisanza, nonostante l’avanzato stato di decomposizione in serata si è riusciti ad assegnargli un genere e un’età, ovvero quelli di un uomo sui trent’anni.

Considerata la vicinanza coi boschi della droga – territori in mano agli spacciatori maghrebini, dove proprio a Castelveccana a febbraio un pusher maghrebino era stato trovato senza vita in fondo a un canalone – l’ipotesi che potesse trattarsi di un regolamento di conti è stata presa in considerazione. Uno scenario tuttavia escluso dai militari dell’Arma, per i quali si tratterebbe di un tragico gesto volontario.