ROSELLA FORMENTI
Cronaca

Negli ospedali varesini temperature canicolari, la rabbia del sindacato: “Nei reparti fa troppo caldo, mancano i climatizzatori”

I rappresentanti di Fp-Cgil chiedono ai vertici della Asst Sette Laghi d’intervenire al più presto: “Adesso basta promesse”

In molto presidi di Asst Sette Laghi si peannuncia ancora un’estate rovente

In molto presidi di Asst Sette Laghi si peannuncia ancora un’estate rovente

Varese, 28 giugno 2025 – “Un’altra estate rovente si abbatte sul personale sanitario dell’Asst Sette Laghi, ancora costretto a lavorare in condizioni ambientali estreme, senza che siano state adottate soluzioni strutturali per garantire ambienti salubri e sicuri”. Sono le parole con cui la Fp Cgil di Varese interviene sul problema del caldo in alcuni ospedali del territorio, in questi giorni di temperature da bollino rosso.  

La denuncia 

“In numerosi presidi ospedalieri e territoriali dell’azienda, da Cittiglio ad Angera, da Luino ad altri ambulatori e servizi, gli impianti di climatizzazione sono assenti o del tutto inadeguati - dicono dal sindacato - all’ospedale Causa Pia Luvini di Cittiglio, ad esempio, dal 2019 si rincorrono promesse mai mantenute, e lo stesso accade a Luino e Angera, dove si ricorre a condizionatori portatili che non sono in grado di garantire condizioni di lavoro accettabili durante le ondate di calore”. 

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Sorpresi dall’estate. Al caldo uffici Asst e reparti ospedalieri

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Impianti mobili 

La Fp Cgil si rivolge a Regione e Asst, che due settimane fa aveva segnalato come fosse in corso l’installazione di impianti mobili di condizionamento. Ma per il sindacato non sono sufficienti a risolvere il problema. “La Regione Lombardia continua a ignorare il tema dell’adattamento climatico delle strutture sanitarie, e la Direzione Strategica dell’Asst Sette Laghi non ha dato seguito alle numerose segnalazioni arrivate da lavoratrici, lavoratori e organizzazioni sindacali”. 

La richiesta perentoria  

La Fp Cgil di Varese chiede quindi con urgenza l’installazione di impianti di climatizzazione fissi in tutti i reparti e servizi ancora privi e un piano aziendale straordinario per la gestione delle ondate di calore, con monitoraggi, misure di emergenza e potenziamento degli organici. Quindi la convocazione immediata di un tavolo di confronto con Rsu e organizzazioni sindacali e l’assunzione di responsabilità da parte della direzione, nel rispetto delle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. “Non si può continuare a far finta di nulla. Il tempo delle promesse è finito”.