Dopo il successo sull’Al-Ahli. Como show, ma ora Fabregas vuole un centrale

La vittoria per 3-1 sull’Al-Ahli, campione d’Asia, sancisce la grande crescita del Como, atteso domenica alla finale della Como Cup. Le reti di Cutrone, Azon e un autorete di Demiral hanno caratterizzato due giorni fa una spettacolare partita, dopo che il Como era passato in svantaggio. Fabregas (nella foto) ha provato diverse soluzioni offensive, cambiando spesso modulo, ed inserendo alcuni nuovi acquisti non ancora visti all’opera. Si è vissuto un grande momento di calcio, quando nel secondo tempo Nico Paz è entrato in campo e ha potuto giocare insieme a Martin Baturina, posizionati alle spalle di Addai, Douvikas e Azon. I cinque attaccanti insieme hanno dato spettacolo costruendo le azioni dei due gol della vittoria. Addai ha impressionato per potenza e facilità di saltare l’uomo, i colleghi della carta stampata olandese lo definiscono il nuovo Gullit. Nel primo tempo in grande spolvero anche Strefezza, che ha messo sulla testa di Cutrone la palla del primo gol. Anche Nicolas Kuhn si è mosso molto bene nel primo tempo. Fabregas dovrà gestire molto bene tutto questo potenziale offensivo, visto che nel test con l’Al-Ahli non sono entrati in campo Assane Diao e Jesus Rodriguez, ancora a corto di preparazione.

La difesa ha invece assolutamente bisogno di rinforzi. Il tecnico è partito adattando Van Der Brempt come centrale, al fianco di Fellipe Jack, con Sergi Roberto arretrato a dare una mano in difesa. Servono due difensori centrali veri ed è in arrivo Jacob Ramon dal Real Madrid, classe 2005 che però Florentino Perez non vuole lasciare completamente al Como, probabilmente “scottato“ dalla vicenda Nico Paz: le merengues hanno chiesto il diritto di recompra per i prossimi tre anni. Nel frattempo la situazione di Morata, sembra sempre più complicarsi e il Como ha avanzato un offerta di venti milioni per il centravanti della nazionale croata, Franjo Ivanovic, attualmente ai belgi dell’ Union Saint-Gilloise, che però ne vuole trenta per cedere il proprio gioiello del 2003.Enrico Levrini