"Così Campo dei Fiori rinascerà"

Il sogno dei volontari prende forma: piantumazioni e prato magro, noi più forti di incendi e tempeste

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di Gianluca Brambilla

Tanti progetti, con un unico obiettivo: rendere il Campo dei Fiori un’oasi naturale. Negli ultimi anni il parco regionale varesino è stato oggetto di una serie di calamità naturali. Nel 2017 un enorme incendio ha distrutto migliaia di abeti sul lato meridionale della montagna, compromettendo in totale 374 ettari, di cui 50 completamente irrecuperabili. Nel 2014 e nel 2020 due tempeste si sono abbattute sul parco, mettendo ancor più a rischio il suo patrimonio naturale. "L’ultima tempesta ha colpito l’area dove c’erano ancora gli abeti, che sono alberi con radici molto superficiali. Quando è arrivato il vento, sono venuti giù tutti insieme come dei birilli", racconta Giovanni Pinesso, della Società astronomica Schiaparelli, che ha il suo osservatorio proprio all’interno del Campo dei fiori. Oggi, per fortuna, a poco più di un anno di distanza dall’ultima tempesta, esistono diversi progetti di riqualificazione dell’area.

Il primo di questi ha lo scopo di ripopolare la zona tra l’osservatorio e il sentiero che porta al forte di Orino, che fino a pochi anni fa ospitava un’abetaia. L’obiettivo è ricostruire un bosco stabile attraverso la piantumazione di nuovi alberi e arbusti autoctoni. A poco più di due anni dall’inizio dei lavori sono stati piantati oltre mille alberi, grazie anche al lavoro di rete fatto da diverse associazioni come Cuore Verde, Ayudh e Fridays For Future.

"Sappiamo che non è piantando alberi che si salva il pianeta, ma è comunque un gesto in grado di fare una piccola differenza – spiega Jin Feng, della sezione locale dei Fridays for Future –. Quando succedono disastri di questo tipo possiamo sempre ripiantare. Ma quando gli eventi estremi diventano sempre più frequenti, a quel punto cosa facciamo?".

La ripiantumazione però non basta per riqualificare davvero il Campo dei Fiori. Un secondo progetto, già avviato nei mesi scorsi, ha l’obiettivo di ripristinare sulla vetta intorno all’osservatorio l’originale prato magro, attraverso semina in loco e trapianti di specie tipiche di questo ambiente. "I prati magri sono importantissimi per la biodiversità e per la resilienza dell’area – spiega Pinesso –. Nel caso si dovesse verificare un altro incendio, questa fascia di terra permetterebbe di rallentare la propagazione delle fiamme". Questi interventi, infatti, non offrono solo vantaggi dal punto di vista estetico ed ecologico, ma svolgono anche un ruolo fondamentale nell’assorbimento della Co2 atmosferica e nella prevenzione del dissesto idrogeologico. Insieme all’osservatorio astronomico e alle associazioni ambientaliste, anche il Parco e il Comune di Varese hanno messo a punto una serie di progetti per la riqualificazione del Campo dei Fiori. Interventi come la ricostruzione di alcune recinzioni andate distrutte, lo sgombero degli alberi ancora a terra e il ripristino di uno stagno. O ancora: l’Università dell’Insubria sta lavorando per ricostruire una serra all’interno del Parco. Insomma, ognuno sta facendo la sua parte. Tutti insieme con un unico obiettivo: salvare una delle aree naturali più importanti di Varese.