Giuseppe, il maestro del legno (e del cuore)

Palamini, artigiano in pensione, ha creato un sentiero nel bosco con le sue sculture. "L’incontro con la coop Ozanam mi cambiò la vita"

Giuseppe, il maestro del legno

Giuseppe, il maestro del legno

SARONNO

di Mariachiara Rossi

Giuseppe Palamini, artista del legno benché lui si definisca "semplice falegname", quattro anni fa è stato costretto a chiudere la propria attività. Ma grazie all’incontro con Ozanam, cooperativa sociale con sede a Saronno, che coniuga l’aspetto lavorativo con il recupero sociale di persone in difficoltà, ha trovato nuovi modi per mettere le proprie abilità e il suo cuore grande al servizio della comunità. "Oggi sono in pensione e anche per questo motivo ho deciso di diventare volontario di Ozanam, una delle mie missioni è seminare per il futuro – racconta con orgoglio –: cerchiamo di riprendere i valori persi e trasmettere la necessità di recuperare la manualità fin dalla più tenera età perché, come diceva Maria Montessori, “le mani sono gli strumenti propri dell’intelligenza dell’uomo”. Per esempio con la scuola per l’infanzia di San Domenico di Legnano abbiamo realizzato dei vasetti multistrato fenolico che si compongono di cinque pannelli a incastro di legno, e i bambini si sono divertiti a mettere insieme le tavole". sorride Palamini.

L’artigiano ha partecipato in qualità di ospite d’onore a diversi corsi di formazione e di aggiornamento, in cui ha potuto constatare quanto il mestiere a cui ha dedicato una vita intera sia ancora d’interesse per i più giovani. Partendo da questo presupposto, è diventato un punto di riferimento per quei ragazzi che vogliono imparare sì, ma partendo dalle fondamenta. "Se tu hai un talento, sono convinto che hai il dovere di trasmetterlo, in caso contrario la creatività e la fantasia diventano solo fini a sé stesse", argomenta. Le colline del Parco regionale di Montevecchia e della Valle del Curone, che si ergono dal versante est di Milano, rappresentano uno dei pochi polmoni verdi che si sono salvati dalla speculazione edilizia e Palamini insieme alla sua squadra di operai sostiene le strutture presenti sul territorio, sgravandole dal problema degli alberi pericolanti, utilizzando il sistema della “falegnameria mobile“ importato dagli Stati Uniti, che consente di tagliare i tronchi con grande velocità e precisione lasciando al proprietario la scelta di conservarli come tavole o trasformarli in panchine e arredo di pubblica utilità.

"Ci siamo scoperti più bravi di quello che credevamo offrendo l’opportunità a tutti, creativi e non, di potersi esprimere liberamente". L’inventiva è un elemento fondamentale per un’artista e a Giuseppe Palamini non è mai mancata. Lui, ancorato alle tradizioni che la sua comunità tramanda di generazione in generazione, nel 2015 ha avuto un’intuizione: "Stavo leggendo un paio di libri che proponevano un “bignami“ di saggezza popolare con un elenco di tutti i proverbi brianzoli a cui erano allegati le illustrazioni dell’artista Filippo Brunello e ho pensato che l’omino dei sogni, uno dei principali protagonisti delle sue storie, poteva diventare il simbolo di un percorso interattivo da vivere in mezzo alla natura". A quel punto nasce l’idea di costruire un “Sentiero dei proverbi” in collaborazione con il Parco Regionale di Montevecchia e la Valle del Curone, per fare avvicinare i più giovani alle tradizioni popolari e riattivare i cinque sensi grazie al contatto con la foresta: "Un percorso ad anello che si snoda per circa due chilometri dal centro storico della borgata che risale al 1600 e si sviluppa nel bosco fino al Monastero della Bernaga, da cui è possibile poi tornare al punto di partenza. Il sentiero è costellato da 65 tavole di legno recuperate da tronchi di castagno ammalati o che si trovavano per terra, ognuna delle quali reca un proverbio popolare in dialetto che attinge dalle radici contadine, con traduzione in italiano. I cartelli propongono anche il testo in Braille, sistema di lettura per i non vedenti, e leggendo di seguito le parole incise a fuoco sul legno si può dare vita a una lirica dedicata alla bellezza della flora e della fauna". Una serie di sculture in legno che cesella un percorso speciale fra guardiani, elfi, orsi, scoiattoli, gufi, volpi. Per la gioia dei più piccoli. Tanto che dopodomani sarà la location natalizia della settima edizione della “notte dei lumini“. Oltre mille candele illumineranno il borgo creando un’atmosfera natalizia d’altri tempi: i cantastorie accompagnati da un gruppo folkloristico faranno riscoprire la magia delle favole itineranti e i bambini potranno assistere all’arrivo di Babbo Natale. E i più piccoli a fine giornata potranno appendere sull’albero la letterina con i loro desideri.